AGI - I miliziani Houthi in Yemen valgono "10 volte Hamas" dal punto di vista militare e con i loro attacchi alla navigazione nel Mar Rosso minacciano la stabilita' economica dell'Italia creando "uno squilibrio competitivo" a favore di Cina e Russia: lo ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato in cui ha illustrato la missione europea Aspides a cui l'Italia partecipera' con una nave per 12 mesi e forse anche con aerei per la sorveglianza. "Il traffico di Russia e Cina, per espressa volontà' degli Houthi, potrà' continuare a passare per il mar Rosso e questo crea uno squilibrio competitivo che impattera' in modo violento e asimmetrico su di noi e sulle nostre economie", ha sottolineato Crosetto. A farne le spese saranno soprattutto "l'Europa e in particolare i Paesi della sponda Sud come l'Italia a causa della marginalizzazione del Mediterraneo", ha avvertito il ministro, "per questo occorre agire subito con efficacia per affermare il diritto internazionale e il libero transito delle merci". L'Europa metterà' in campo nel Mar Rosso la missione Aspides, che dovrebbe avere il suo quartier generale a Larissa, in Grecia, come ha anticipato Crosetto. Ne farà' parte "almeno una nave italiana per 12 mesi" (attualmente la fregata missilistica Martinengo, ndr), ha aggiunto, "e valutiamo anche l'invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati". Tra le ipotesi allo studio ci sarebbero droni da ricognizione di tipo Predator e 'radar volanti' come i G550 Caew del 14mo Stormo dell'Aeronautica Militare. La risposta militare è ancor più urgente alla luce dell'escalation negli attacchi dei ribelli Houthi: più di 30 negli ultimi due mesi con "un incremento esponenziale della frequenza e della pericolosità" visto che sono diventati "veri e propri attacchi di natura militare" in uno scenario che "ha sempre più le sembianze di un teatro di guerra". I miliziani sciiti nello Yemen, ha sottolineato il ministro, "sono il gruppo più organizzato" tra quelli finanziati dall'Iran: "Molto più di Hezbollah" e "valgono dieci volte Hamas".
Senza contare che le azioni nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden "denotano l'esistenza di un concreto supporto militare proveniente da attori esterni, in termini di armamenti, pianificazione e identificazione di bersagli". Il titolare della Difesa ha avvertito che "l'azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare, mantenendo canali di dialogo aperti con tutti gli attori che possono esercitare la propria influenza nella regione". "Siamo nel mezzo di un conflitto ibrido globale che si gioca contemporaneamente su piu' fronti e in differenti parti del mondo, a partire dal Medio Oriente, "dove l'allargamento del conflitto a Hezbollah e, di conseguenza al Libano, è un rischio che non può essere escluso e l'ondata di instabilità che deriva dalla Striscia di Gaza ha già colpito Iraq, Siria e, in parte, anche Iran e Pakistan". "Negli ultimi due mesi" sono stati condotti "più di 30 attacchi" da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso: lo ha riferito il ministro della Difesa Guido Crosetto davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato. Crosetto ha parlato di "un incremento esponenziale della frequenza e della pericolosità di questi attacchi, ormai di natura militare" che hanno determinato "un evidente salto di qualità" dell'azione dei ribelli. Le risposte militari di Usa e Gran Bretagna "hanno portato a una riduzione delle attività cinetiche degli Houthi di circa il 50% ma è impossibile pensare di riuscire a fermare completamente i ribelli dello Yemen", che, a parere del ministro della Difesa, "sono il gruppo più organizzato" tra quelli finanziati dall'Iran, "molto più di Hezbollah" e "valgono 10 volte Hamas. Hanno una capacità militare più elevata degli altri". Crosetto ha spiegato che nella nuova missione europea Aspides nel Mar Rosso "ci sarà almeno una nave italiana per 12 mesi. Valutiamo anche l'invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati". In ogni caso, bisogna "agire con cautela" e considerare che "l'azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare".