AGI - I cinque figli di Silvio Berlusconi vogliono la condanna di Giovanna Rigato, una delle ospiti alle cene di Arcore, per la presunta tentata estorsione ai danni del padre. Pier Silvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi, assistiti dall'avvocato Giorgio Perroni si sono costituiti parte civile nel processo in corso davanti al Tribunale di Monza decidendo di non ritirare la querela dopo la morte del Cavaliere, come avrebbero potuto fare. Lo riferiscono all'AGI fonti legali. L'ex concorrente del Grande Fratello è accusata di avere chiesto nel 2007 a Berlusconi, in cambio del suo silenzio ai processi, una somma di un milione di euro in un incontro a Villa San Martino ad Arcore, scenario delle feste al centro del procedimento giudiziario da cui il fondatore di Forza Italia uscì assolto. Rigato era già beneficiaria della 'paghetta' mensile di un paio di migliaia di euro che le versava come ad altre ragazze invitate alle serate. Quella di oggi è la terza udienza del processo.
Nelle prime due Berlusconi non si era presentato adducendo problemi di salute. Oggi è stato sentito come testimone un cittadino inglese che avrebbe accompagnato Rigato ad Arcore quando si sarebbe realizzato il tentativo di estorsione. "La accompagnai ma l'incontro saltò" ha detto l'uomo che si occupa di finanza a Londra. Durante la sua deposizione è emerso un documento manoscritto da cui si evincerebbe che Berlusconi avrebbe voluto attribuire un prestito alla donna. La prossima udienza è stata fissata al 17 aprile quando è previsto l'ascolto di un teste indicato da Berlusconi.