AGI - Via libera della giunta di San Donato milanese alla prima bozza del progetto di un possibile stadio del Milan, nella città alle porte di Milano. E' di ieri l'approvazione della delibera che valuta "positivamente la percorribilità della proposta iniziale, così come determinata nel Documento Tecnico, dando atto che la successiva fase operativa deve essere condotta attraverso specifico Accordo di programma previa richiesta di promozione dello stesso da parte del Sindaco", si legge nel documento che ha ricevuto il sì della giunta comunale relativamente alla proposta di variante urbanistica per l'area San Francesco dove dovrebbe essere realizzato il futuro Stadio del club rossonero. In merito alla proposta finalizzata a consentire la realizzazione di un progetto "a forte vocazione sportiva", fanno sapere dal Comune, che prevede un'arena di circa 70mila posti e strutture annesse e complementari, il sindaco Francesco Squeri, durante la conferenza stampa convocata la mattina del 25 gennaio, ha reso nota l'intenzione di richiedere un accordo di programma di competenza regionale al quale dovranno contribuire tutti gli Enti e soggetti coinvolti nell'articolato progetto urbanistico, quindi non solo il Comune di San Donato, ma anche Regione Lombardia, Milano, Parco Sud e Ferrovie dello Stato.
Un via libera condizionato da alcuni 'alert', ha spiegato ancora Squeri, nodi che devono essere sciolti anche dal Milan e che riguardano le infrastrutture, la viabilità e il trasporto pubblico, le questioni ambientali. Valutazioni, queste, che animeranno il percorso partecipativo che il sindaco dice di voler avviare con la cittadinanza, non un dibattito come quello che si è celebrato a Milano ma delle "assemblee" che possano aiutare a "migliorare il progetto". La delibera, infine, prevede che il consiglio comunale verrà chiamato a prender atto che la procedura, dato che comporta una variante agli strumenti urbanistici, si avvierà con la promozione di un accordo di programma. Accordo, quest'ultimo, che il sindaco Squeri prevede durerà circa 18 mesi. "Per la nostra città - osserva il primo cittadino - si apre un percorso lungo e complesso che coinvolgerà molteplici soggetti istituzionali. A essere coinvolti in questo percorso saranno anche i cittadini e le diverse componenti sociali della città e del territorio circostante. Verrà promosso infatti un percorso di coinvolgimento, di informazione e partecipazione per raccogliere contributi migliorativi rispetto al progetto che, nella visione dell'amministrazione, puo' rappresentare una grande occasione di attrattività e crescita non solo per San Donato ma per l'intero Sud Milano". "Siamo consapevoli, tuttavia, che affinchè ciò accada dovranno essere approfonditi diversi aspetti per individuare soluzioni in termini di servizi, di infrastrutture e di nuove opportunità - sottolinea infine Squeri - tali da rendere il nuovo insediamento motivo di valorizzazione del nostro territorio. Compito di noi amministratori sarà guidare questo percorso, ben consapevoli di essere garanti degli interessi di tutta la comunità che sarà coinvolta".
"Il sindaco Sala ha tergiversato per anni"
Sulla questione dello stadio di San Siro e delle intenzioni dei club milanesi Inter e Milan "ho l'idea che Milano abbia tergiversato per 4-5 anni e alla fine le due squadre hanno cambiato idea. Ora Sala cerca di recuperarli e fa bene, fossi in lui farei lo stesso". Lo ha detto il sindaco di San Donato Milanese, Francesco Squeri, a margine di una conferenza stampa per la presentazione della variante urbanistica per la realizzazione dello stadio del Milan in città. Squeri ha parlato dei rapporti col sindaco di Milano Giuseppe Sala e ha spiegato che non vuole giudicare suoi eventuali sbagli: "Non lo voglio giudicare" e "per me non ci sono scintille". Ciò detto, ha raccontato, "ho avuto un solo incontro ufficiale con Sala a Palazzo Marino, Sala è un po' preoccupato di perdere San Siro ma non si è posto in modo ostativo nei confronti dello stadio a San Donato. Con me è stato collaborativo. Sala sta provando a tenere lo stadio a San Siro". Comunque, ha aggiunto, "mi sono fatto un'idea. Sono le squadre che decidono dove fare lo stadio o se rimanere in uno stadio. Le amministrazioni non possono fare più di tanto. Le squadre hanno le risorse e loro decidono dove metterle". Squeri ha replicato poi sulla questione della sicurezza, ossia dopo che Sala ha lamentato la mancanza di agenti di polizia locale necessari per gestire il traffico portato da un'arena da 75mila posti, come sarebbe nei piani del Milan: "Non voglio scappare dal problema, ma la questione si verificherà tra cinque anni quindi avremo tempo di valutare e trovare delle soluzioni. La zona nord è completamente nel confine di Milano quindi qualche agente dovrà per forza arrivare da Milano. E poi ci sono gli altri comuni con cui potremmo fare delle convenzioni". A chi gli chiede se a suo avviso Sala punti a trattenere più l'Inter del Milan, ha risposto: "Può darsi, non so la situazione di Rozzano, non la conosco", dopodichè "per me uno stadio lo faranno perchè le squadre non vogliono già giocare nello stesso stadio".
""Ci sarà una interlocuzione più diretta con il Milan, finora non ce n'è stata tanta"
Il Milan porterà la sede a San Donato Milanese in contemporanea con l'eventuale realizzazione del suo stadio? "Penso di sì, il museo, gli uffici e la sede", ha risposto ancora Squeri. Ai cronisti che gli chiedono se vorrebbe un più intenso rapporto con la società di via Aldo Rossi, Squeri ha fatto sapere che "dopo il consiglio comunale di fine mese, con l'accordo di programma, forse questo succederà. Ci sarà un'interlocuzione più diretta con il Milan, ora non ce n'è stata tanta". Quanto all'impianto, si tratta di uno "stadio da 70 mila posti, due livelli di parcheggi per 3500 posti, un albergo, ristorazione, uffici, store del Milan, una grande piazza, un auditorium". Questo è quanto prevede il progetto del club rossonero, secondo quanto spiegato dal sindaco, che ha aggiunto che al Milan "stanno vedendo di acquistare altre aree per fare nuovi parcheggi, che è un discorso molto importante" ma "io dico non fatene troppi perchè dobbiamo disincentivare l'uso della macchina. La sfida è far arrivare le persone con una mobilità dolce" e quindi potenziare la stazione ferroviaria di San Donato.
"Nessun referendum sullo stadio, il progetto non si ferma se c'è dissenso"
"Ci sono persone che non vogliono lo stadio ma ci sono tante persone che lo vogliono - ha ragionato Squeri -. Da amministratore dobbiamo valutare anche i vantaggi, naturalmente un certo tipo di persone a prescindere non vuole lo stadio perchè porta traffico, inquinamento, ma i vantaggi non li vuole vedere. Io però non vorrei spaccare la città in due. Cercheremo nel corso di un percorso partecipato di motivare il perchè di questa scelta". Per il sindaco di San Donato Milanese, i cittadini saranno coinvolti durante il percorso dell'accordo di programma, successivo alla delibera approvata ieri dalla giunta che ha dato il via libera alla variante urbanistica. Coinvolti in "assemblee pubbliche" per "migliorare il progetto", ma non in un dibattito pubblico come quello che è stato celebrato a Milano, forse col supporto di "professionisti che abbiano già fatto un percorso di partecipazione su impianti sportivi".
Fuori dal Comune alcuni cittadini del "Comitato no stadio" si sono riuniti in protesta prima della conferenza stampa denunciando poca trasparenza da parte dell'amministrazione. Ma quello che Squeri ha chiarito è che il coinvolgimento dei cittadini non si trasformerà mai in una sorta di referendum sullo stadio, nemmeno in caso di forte dissenso: "Il progetto non si ferma se c'è dissenso. Capisco che la città sia divisa, ma è un progetto importante, che porta vantaggio, chi non vuole lo stadio a prescindere non vuole sapere neanche quali sono i vantaggi. Vi assicuro che ci sono anche tante persone che lo stadio lo vogliono. Il processo partecipativo non è per dire sì o no allo stadio ma raccogliere idee dal punto di vista dei vantaggi pubblici per la citta'". Squeri infine non si è detto preoccupato se il progetto col Milan non dovesse andare in porto: "No, se si fa bene, se non si fa nessun problema. Se il Milan decide di farlo da qualche altra parte noi andiamo avanti tranquilli". Per lui "il Milan è intenzionato ad andare avanti però la certezza non c'e' mai. Se si fa qui, noi siamo disposti a collaborare".