AGI - Un'auto noleggiata in Slovenia, con una targa italiana rubata, usata per seguire la ex durante le vacanze di Natale a Ladispoli. Poi il pedinamento in autostrada culminato nell'aggressione e il tentato omicidio nella stazione di servizio Bisenzio Est, nel giorno di Santo Stefano. Per non farsi riconoscere, l'uomo si era anche travestito con un cappello di lana scuro e occhiali a specchio. Sono i tasselli messi insieme dagli investigatori che hanno portato alla svolta nel caso della donna accoltellata all'autogrill di Campi Bisenzio per il quale oggi la Procura di Firenze ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto l'ex marito della donna.
Quanto all'aggressione, i dettagli contenuti nel provvedimento di fermo a carico di B.C., ex marito della donna di Segrate rimasta lievemente ferita, dicono che l'uomo l'avrebbe prima colpita al viso, poi, con un coltello seghettato, avrebbe sferrato tre fendenti all'altezza del busto che non sono andati a segno "per la pronta reazione della donna che si è difesa scalciando".
La squadra mobile di Firenze, coordinata dalla procura diretta da Filippo Spiezia, tramite le telecamere ha ricostruito che l'uomo sarebbe poi uscito a Calenzano, dove avrebbe tolto la targa dell'auto e sarebbe ripartito in direzione nord. Sarebbe poi tornato a casa non usando l'autostrada ma vie secondarie.
Il movente dell'aggressione sarebbe collegato alla precedenti denunce della donna nei suoi confronti, culminate pochi giorni prima con la messa alla prova, e per risentimenti per aspetti finanziari legati alla gestione di una società immobiliare di cui la donna deteneva le quote di maggioranza e dalla cui gestione l'ex marito era stato estromesso.