AGI - Continua la battaglia tra comitati di quartiere e amministrazione comunale a Tivoli, località a pochi chilometri da Roma, dove un'area verde di 8 mila e 500 metri quadrati rischia di finire sotto al cemento. Dopo una tregua durata alcuni mesi in cui sembrava che i cittadini avessero raggiunto l'obiettivo di salvaguardare Parco Begozzi, uno dei punti verdi del quartiere di Villa Adriana, è arrivata la doccia fredda: in questi giorni sono partiti i lavori.
Ora la situazione appare esplosiva: il Comune avrebbe deciso di tirare dritto e realizzare un parco urbano polivalente "per attività sportive outdoor" nell'area verde. In questo luogo - dove sono cresciute generazioni di bambini - per spendere i soldi del PNRR (è scritto nel progetto, il cui termine dei lavori è fissato addirittura entro la fine del 2026), l'amministrazione prevede la realizzazione di campo di calcio a 5, un campo da volley e uno da basket, la fornitura di attrezzature per il fitness, la realizzazione di un'area snack e aree relax con sistemazione del verde, dei giochi e dei vialetti esistenti, nonché l'installazione di un impianto di videosorveglianza.
"Nel nuovo progetto di riqualificazione del Parco Begozzi che ci era stato presentato dall'amministrazione comunale, rivisitato dopo il parere della sopraintendenza che aveva bocciato il precedente, non vi era traccia di opere in cemento armato - dice all'AGI Giuseppe Belli, presidente del comitato Parco Adriano -. Oggi alla luce di quello che vediamo realizzarsi sotto i nostri occhi, con riferimento al progetto esecutivo approvato, chiediamo all'amministrazione comunale e alla sopraintendenza se tali opere siano compatibili con quanto stabilito nel parere della stessa sopraintendenza che stabiliva con riferimento al progetto 'un altro e distinto progetto che preveda una serie di sistemazioni naturalistiche, già in parte qui previste, e la realizzazione di un arredo composto da panchine, area giochi per i bambini ed un percorso fitness minimale, che non contemplino elementi di disturbo al contesto verde; il progetto, in sostanza, dovrà configurarsi come un vero e proprio restauro paesaggistico del sito'". "Restiamo in attesa di risposte dagli enti preposti, crediamo che sia un diritto dei cittadini che si sono impegnati per salvare un importante area verde", conclude Belli.