AGI - Assolto in primo grado per legittima difesa, condannato a sei anni, due mesi e venti giorni per omicidio volontario: la Corte d'Assise d'Appello di Torino ribalta la scena per Alex, il ragazzo ora ventunenne che, la sera del 30 aprile del 2020, uccise a coltellate a Collegno il padre 52enne Giuseppe Pompa per difendere la madre vittima di ripetute violenze da parte del marito.
Non è stato però un verdetto sorprendente per Claudio Strata, l'avvocato del giovane. "Il ribaltamento era ampiamente previsto - spiega all'AGI - dopo che i giudici che hanno deciso oggi avevano mandato gli atti alla Consulta spiegando di non condividere l'esito del primo grado, quindi di fatto anticipando il loro orientamento, ma chiedendo di avere la possibilità di concedere le attenuanti anche per chi ha ucciso un congiunto, come nel caso di Alex.
Il processo si era così fermato in attesa che si pronunciasse la Consulta che ha poi dichiarato incostituzionale la norma introdotta dal codice rosso che impediva le attenuanti. Il lato 'positivo' per l'imputato, sottolinea Strata, è che gli è stato inflitto il minimo della pena col riconoscimento delle attenuanti generiche "nella massima estensione" e delle attenuanti della provocazione e del vizio parziale di mente.
Quest'ultimo "sulla base di perizia e consulenza di parte che avevano stabilito l'immaturità e la fragilità del giovane dovute ai traumi di essere cresciuto nel contesto della violenza esercitata dal padre".
Quello che invece ha stupito Strata è la trasmissione degli "per favoreggiamento o falsa testimonianza, non si sa" delle testimonianze della madre Maria e del fratello Loris. "Sono rimasti costernati perché la Corte ha recepito la richiesta del procuratore generale secondo il quale avrebbero cercato di aiutare 'oltre il dovuto' Alex. Le loro testimonianza mi paiono una cosa fisiologica e trovo un po' forte ricavarne un'accusa nei loro confronti".
"Alex non è un assassino e io rischiavo di essere uccisa", ha sempre detto la madre. La difesa farà ricorso in Cassazione dopo il deposito delle motivazioni atteso tra 90 giorni.