AGI - Le due sorelle Stortini, Luisa Berenice e Piermaria Luigia, sono morte di stenti e di freddo: è quanto è emerso dall'autopsia effettuata ieri all'ospedale di Civitanova Marche dal medico legale Antonio Tombolini. I corpi sono stati rinvenuti, martedì scorso, quasi mummificati: le due donne erano in camera da letto e indossavano pigiama di pile e maglioni, elementi che farebbero pensare a un decesso avvenuto, per cause naturali, ai primi mesi di quest'anno.
Entrambe sarebbero morte lentamente perché denutrite, ma serviranno ulteriori analisi per conoscere con maggiore precisazione a quando risale il decesso. Del funerale delle due sorelle se ne occuperà una parente, rintracciata dai vigili urbani di Recanati, dove le donne vivevano in una casa del centro storico e senza avere contatti con la comunità locale.
Luisa Berenice, 69 anni, e Piermaria Luigia, 71 anni, erano entrambe in camera da letto e non c'è stata alcuna violenza ai loro danni: una era seduta sulla sedia, l'altra sul pavimento ai piedi del letto. Il sostituto procuratore di Macerata, Vincenzo Carusi, aveva aperto un fascicolo sulla morte delle due sorelle e affidato l'autopsia al medico legale Antonio Tombolini.
Già dal primo esame cadaverico era emersa l'ipotesi di morte per cause naturali, ma da parte della procura si voleva stabilire anche la fase temporale nei due decessi. Al momento non è stata fissata la data dei funerali.
Luisa e Piermaria non si erano mai sposate, erano molto legate tra loro e vivevano praticamente isolate dal resto della comunità recanatese, che pure le conosceva bene. Le imposte delle finestre della loro abitazione erano sempre chiuse e la più anziana delle due usciva solo per fare la spesa. Avevano scelto di vivere isolate e, da quanto si è appreso, non erano seguite dai servizi sociali.
Entrambe originarie di Macerata, erano state affidate a un parente di Recanati del quale, negli anni, si sono perse le tracce. I loro corpi erano in avanzato stato di decomposizione: li hanno rinvenuti i vigili del fuoco, allertati dalla municipale, che non riusciva a contattarle per una perdita d'acqua nella cantina sottostante l'abitazione che le due donne avevano ereditato.
Una tragedia che richiama la morte di tre componenti della famiglia Canullo: i corpi di madre, padre e figlio furono trovati in avanzato stato di decomposizione tempo nell'abitazione di famiglia a Macerata.