AGI - Picchiata, legata a una sedia e imbavagliata da tre persone perchè non era riuscita a restituire dei soldi che aveva ottenuto in prestito. E' la disavventura, fortunatamente conclusasi con un lieto fine, di una donna 43enne dello Sri Lanka liberata dalla polizia in un appartamento di Monza, dove era stata tenuta segregata. Due connazionali, un uomo e una donna di 26 anni, sono finiti in manette.
La vicenda risale al primo dicembre scorso, quando la donna, pur essendo legata mani e piedi, è riuscita a raggiungere il balcone di un'abitazione al quinto piano di uno stabile e a chiedere aiuto. Ricevuta la chiamata, le volanti assieme al personale della squadra mobile e dei vigili del fuoco, sono intervenuti per prestare soccorso alla donna.
I Vigili del Fuoco, muniti di autoscala, l'hanno raggiunta sul balcone e, dopo averne accertate le condizioni di salute, l'hanno fatta scendere l'hanno messa in sicurezza e poi l'hanno sottoposta alle cure del personale sanitario. Accompagnata in codice giallo in ospedale la 43enne è stata dimessa con 10 giorni di prognosi.
Successivamente la polizia è in casa e ha trovato sul pavimento pezzi di nastro adesivo come quello trovato sulle gambe e sulle mani della donna, nonchè una sedia agganciata a un termosifone attraverso una corda per tapparella. Agli agenti la vittima ha raccontato che due suoi conoscenti, un uomo e una donna anch'essi dello Sri Lanka, l'avevano invitata in quell'appartamento e, una volta dentro, l'avevano picchiata, legata ad una sedia e imbavagliata.
Il motivo sarebbe riconducibile alla richiesta di restituzione di una somma di denaro prestatale il mese scorso che, secondo gli accordi, la donna avrebbe dovuto restituire a breve. Nel giro di poco tempo, i poliziotti della Squadra Mobile sono riusciti a rintracciare le due persone coinvolte, nel sequestro di persona: un uomo ed una donna, srilankesi, regolari sul territorio italiano, rispettivamente di 44 e 25 anni, e un'altra donna, 26 enne anch'essa srilankese, che si trovava all'interno dell'abitazione al momento dei fatti.
L'uomo e la 25enne sono stati tratti in arresto e portati uno presso la Casa Circondariale di Monza San Quirico e l'altra presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore. Più complesso il discorso che riguarda la 26enne: dagli accertamenti in banca dati effettuati dal personale dell'Ufficio Immigrazione, è emerso un rigetto di ricorso per asilo politico.
E quindi, nell'immediatezza, alla donna è stato notificato un provvedimento di espulsione adottato dal Prefetto di Monza e della Brianza, mentre il Questore ha disposto per lei la misura alternativa dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con conseguente ritiro del passaporto, per il tempo strettamente necessario per l'organizzazione del rimpatrio e il conseguente allontanamento definitivo dal territorio italiano.