AGI - Sarà sentita domani, martedì 6 novembre e mercoledì 7, in tribunale a Tempio Pausania, la principale accusatrice di Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, Beppe, a processo per violenza sessuale di gruppo assieme ai tre amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, incontrati al 'Billionaire' di Porto Cervo durante una vacanza in Costa Smeralda nel luglio 2019.
La sua avvocata, Giulia Bongiorno, non ha presentato istanza per un esame protetto, in videocollegamento, della studentessa italo-norvegese, che quindi dovrebbe essere sentita con le stesse modalità dell'amica 'Roberta' (nome di fantasia), l'altra parte offesa, ascoltata nelle ultime udienze del 22 e 23 settembre scorsi. Gli imputati non dovrebbero essere presenti in aula, secondo quanto anticipato da avvocati del collegio difensivo.
'Silvia', nome di fantasia, era comparsa il 22 settembre in aula, per la prima volta dall'inizio del processo, accompagnata dai suoi legali Bongiorno e Dario Romano, ma non aveva potuto assistere alla deposizione di 'Roberta', davanti alla quale furono girate immagini oscene mentre dormiva la notte del presunto stupro dell'amica fra il 16 e il 17 luglio 2019. La ragazza aveva ripercorso quanto ricorda di quei fatti, rispondendo alle domande dei suoi difensori Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano, per poi sostenere il controesame del collegio della difesa, proseguito il 23 settembre.
Nell'udienza era emersa la sofferenza patita dalla ragazza per le conseguenze, incluso il successivo clamore mediatico, di quanto accaduto a Porto Cervo. "Per loro non ero una persona in quel momento, ero un oggetto", aveva riferito 'Roberta', con riferimento a tre dei quattro imputati. A Corsiglia - difeso dagli avvocati Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu - quest'episodio non è contestato. "Non era rilevante che avessi un nome", aveva detto la ragazza, "ero semplicemente il loro divertimento e questo atto dimostra che loro sentissero di avere il potere".
"Quando ho saputo che mi sono state scattate foto hard mentre dormivo mi sono sentita come se al mondo non ci fosse sicurezza, come se fosse una cosa che potrebbe succedere tante altre volte", aveva raccontato la ragazza, parlando delle immagini di cui i tre accusati avevano ammesso l'esistenza, durante gli interrogatori del 2019, ancora prima che venissero trovate sul telefonino dal consulente informatico del pubblico ministero Gregorio Capasso. Gli imputati si erano detti dispiaciuti e si erano scusati per aver scattato quelle foto.
"Chi commette questi atti sente di avere il potere sulla vittima", aveva dichiarato in aula 'Roberta'. "Il potere che è dato dal loro essere maschi, ragazzi di vent'anni, magari anche con i soldi". Il trauma seguito a quella notte ha travolto le vite di entrambe le ragazze, sottoposte a una pressione mediatica gigantesca e alla vittimizzazione secondaria che spesso accompagna le denunce di violenza sessuale, al punto da spezzare la loro amicizia.
Il collegio presieduto dal giudice Marco Contu ha già fissato anche le date delle udienze di dicembre: si terranno il 13 e 14 e potrebbero essere necessarie per proseguire con la testimonianza di 'Silvia'. L'udienza di domani comincerà alle 11.30, quella del giorno successivo alle 10. Il processo sarà ancora lungo. Dovranno ancora essere sentite decine di testimoni delle parti civili e degli imputati.