AGI - L'Italia è tra i Paesi che più temono le conseguenze del cambiamento climatico. È una delle conclusioni contenute in uno studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sulle sfide come il riscaldamento globale o le nuove tecnologie. Il rapporto si basa su un sondaggio condotto nel 2020, in cui l'87% degli adulti in Italia dice di percepire il cambiamento climatico come una minaccia.
La percentuale era molto alta anche in Messico (90%), Spagna (85%), Giappone (83%) e Grecia (81%). All’estremo opposto, la percezione del rischio legato al cambiamento climatico era limitata al 52% in Ungheria e Israele, al 48% in Danimarca e al 44% nella Repubblica Ceca. Gli autori del rapporto sottolineano che, secondo la Banca Mondiale, l'Italia “particolarmente vulnerabile” agli effetti negativi del cambiamento climatico.
A questo proposito sottolineano che in Italia si sono verificati molti più disastri naturali rispetto ad altri - come la Repubblica ceca - e questo aiuta a spiegare perché la percezione è molto diversa da un paese all’altro. Anche il livello di istruzione e il genere sono indicatori rilevanti per valutare questa percezione. Pertanto, a livello globale nei paesi OCSE, la percentuale di donne che temevano le conseguenze del cambiamento climatico nel sondaggio del 2020 era di otto punti superiore a quella degli uomini.
Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 73% dei laureati ritiene che il cambiamento climatico costituisca una minaccia, mentre tra i diplomati la percentuale scende al 63%.