AGI - Prima notte di tregua dal maltempo per la Toscana, flagellata quasi ininterrottamente da pioggia, vento e mareggiate fin dal tardo pomeriggio di giovedì 2 novembre che hanno provocato sette vittime alle quali si aggiunge un disperso per il quale si nutrono ormai pochissime speranze. Una notte, quella appena trascorsa, meteorologicamente tranquilla, ma comunque di grande lavoro per gli uomini e le donne della protezione civile. La situazione, in molte zone della Toscana, resta infatti ancora molto critica.
Soprattutto in provincia di Prato e di Pistoia ci sono intere aree ancora sommerse dall'acqua e dal fango e sono ancora tanti gli abitanti costretti a dormire fuori da casa.
Altro grosso problema non ancora completamente risolto riguarda l'energia elettrica che ancora manca in numerose zone. Da Prato a Montemurlo, da Campi Bisenzio a Poggio a Caiano, intanto, oggi ancora scuole chiuse in molti dei comuni maggiormente flagellati dal maltempo.
Danni da mezzo miliardi di euro
I danni stimati sono di almeno mezzo miliardo di euro, come ha riferito il presidente della Regione, Eugenio Giani, che è stato nominato Commissario delegato per fronteggiare l'emergenza. La domenica è trascorsa abbastanza tranquilla nonostante i forti venti e le piogge intense cadute nella notte nelle zone già alluvionate. Ci sono state nuove tracimazioni di torrenti e corsi d'acqua a Quarrata e Montale, nel Pistoiese, e a Montemurlo, in provincia di Prato.
"Massimo impegno per risollevarci, tutti insieme: famiglie, imprese e istituzioni", ha detto Giani che si è anche detto disponibile a "svolgere con impegno" il ruolo di commissario per la ricostruzione qualora il governo glielo affidasse. Poi ha lanciato un appello alle banche a sospendere le rate dei mutui per le popolazioni più colpite.
Centinaia di aziende agricole coinvolte
Centinaia di aziende agricole della Toscana sono state colpite dall'ondata di maltempo nelle campagne con terreni e vivai finiti sott'acqua, stalle, fienili e serre scoperchiate, trattori nel fango, alberi da frutto e olivi spezzati ma anche strade e vie rurali colpite da frane e smottamenti. E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti in Toscana sugli effetti della perturbazione con l'acqua che ha inondato anche magazzini pieni di semi e concimi e cancellato alcune vie di accesso alle aziende agricole. Gli agricoltori sono impegnati per spalare il fango nelle aziende e salvare il salvabile ma a preoccupare adesso è l'arrivo del freddo che rischia di danneggiare fiori e ortaggi nelle serre distrutte dal maltempo.
Le coltivazioni sono più sensibili all'abbassamento delle temperature perché ingannate dall' ottobre più bollente di sempre con una temperatura superiore di oltre 3,15 gradi la media storica del mese secondo l'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr, che rileva le temperature in Italia dal 1800, dalla quale si evidenzia che l'anomalia climatica stata più evidente nel centro Italia dove la temperatura ad ottobre è stata di ben 3,4 gradi superiore la media storica.
Gli uffici della Coldiretti stanno monitorando la situazione ed offrendo assistenza alle aziende colpite alle quali vanno garantiti i sostegni necessari alla ripresa dell'attivita' in una situazione in cui a causa della cementificazione e dell'abbandono l'Italia ha perso quasi 1/3 (30%) dei terreni agricoli nell'ultimo mezzo secolo con la superficie agricola utilizzabile che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari ed effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio per la minore capacita' di assorbimento dell'acqua in eccesso.
Il governo stanzia 5 milioni. Previsto un nuovo peggioramento meteo. Straripa il Bisenzio. Giani dichiara lo stato di emergenza: "Danni per almeno 300 milioni di euro". Oltre 1.500 gli interventi dei Vigili del Fuoco. Anche un neonato salvato nel Pistoiese