AGI - Arriva la parola fine, salvo sorprese, nella faida familiare intorno alla malattia di Francesco Angelini, l'imprenditore della società farmaceutica che produce anche la tachipirina e che da tempo è affetto da un disturbo neurocognitivo. Il tribunale di Velletri dà ragione a una delle due figlie, quella minore, 'in lotta" per la gestione del patrimonio del padre nominando come amministratrice di sostegno Thea Paola Angelini.
L'altra figlia del patron, Maria Gioiella, si era opposta a questa nomina, chiedendo quella di un amministratore 'esterno' perchè la sorella avrebbe avuto un conflitto di interessi. Nel provvedimento letto dall'AGI, la giudice Raffaella Calvanese spiega che Francesco Angelini aveva "preventivamente designato" Thea Paola per l'incarico nel 2016 e "non risulta che lo abbia poi revocato".
Secondo il codice civile, sottolinea il magistrato, "il giudice tutelare può disattendere solo per gravi motivi la designazione operata dal beneficiario" tenuto conto "del principio fondamentale dell'autodeterminazione della persona in cui si realizza il valore fondamentale della dignità umana".
Maria Gioiella aveva sostenuto che la sorella non potesse assumere il ruolo perchè, "essendo Thea Paola socia di maggioranza della società, finirebbe per gestire in modo confliggente con gli interessi del beneficiario la partecipazione di minoranza e i relativi diritti".
Tesi respinta dalla giudice considerando che "l'attuale assetto societario scaturisce da una precisa volontà del beneficiario, attuata tra il 2015 e il 2018, e dunque già prima della designazione, con la modifica da parte di Francesco Angelini dell'assetto della Fondazione Angelini che attribuì alla figlia Thea Paola la carica di vicepresidente designato per la futura sostituzione del padre nella carica di presidente".
Insomma, la nomina non può essere messa in discussione perchè negli anni il padre ha voluto "attribuire alla figlia il controllo nel gruppo". Nell'ambito della dinasty da segnalare anche l'archiviazione del gip di Velletri di un'inchiesta aperta dopo una denuncia di Maria Gioiella, in cui era stato ipotizzato che Angelini fosse vittima di circonvenzione di incapace compiuta da Thea e dal genero Sergio Marullo.
"La pronuncia conferma quanto il Cavalier Angelini aveva deciso nel 2016 designando Thea Paola amministratrice di sostegno in caso di necessità ed è coerente con l'assetto di governance del Gruppo che Angelini aveva definito", è il commento di fonti vicine ai legali di Angelini.