AGI - Via libera da parte del Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal presidente Antonello Aurigemma, alla legge sulle attività enoturistiche e oleoturistiche.
Il Consiglio ha infatti approvato all'unanimità dei presenti, 43 voti favorevoli su 43 consiglieri presenti, la proposta di legge regionale n. 38 del 21 giugno 2023, sulla disciplina delle attività enoturistiche ed oleoturistiche, di iniziativa della Giunta, illustrata dall'assessore Giancarlo Righini, titolare delle deleghe "Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste".
Il fine della nuova legge è quello di implementare l’offerta dell’accoglienza lungo i percorsi legati alla produzione dell’olio e del vino, valorizzare le produzioni e favorire quindi lo sviluppo economico sia delle stesse produzioni che del turismo regionale.
"Ottima notizia quella dell'approvazione all’unanimità della prima legge sull'eno-oleoturismo nel Lazio per il rilancio del settore agricolo della nostra Regione. Un ringraziamento va all'assessore Righini per l'impegno profuso circa un testo che ha numerosi obiettivi: indirizzare i visitatori verso mete alternative alla Capitale; quindi, dar vita ad un auspicato "grand tour" tra le nostre province, incentivando il turismo legato all'enogastronomia, attraverso il quale è possibile scoprire i luoghi e le aziende dove si producono le eccellenze del territorio. Importante, poi, la formazione degli operatori del settore prevista dalla legge". Ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, presente in Aula al consiglio regionale al momento del voto.
"Abbiamo creduto, fin dall'inizio di questa legislatura, all'importanza del rafforzamento del settore agricolo all'interno dell'economia regionale - ha concluso Rocca - la nostra terra, la sua agricoltura e i suoi preziosi frutti devono essere rimessi al centro".
"Si tratta di un provvedimento concreto, importante, che oltre a tutelare la qualità dei nostri prodotti, valorizza e rafforza l'indotto turistico, e quindi anche quello economico". Così il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma. "Nella nostra regione, l'ambito agroalimentare ha un patrimonio di eccellenze, di ricchezze, che rappresentano la storia e le tradizioni dei nostri territori. Questo atto conferma l'attenzione dell'amministrazione regionale verso le istanze degli operatori del settore, e può generare ricadute positive anche per lo sviluppo economico e il nostro tessuto produttivo locale".
"Questa proposta di legge - ha esordito Righini - deriva dalla necessità di implementare e rafforzare in ambito regionale quanto normato in materia di turismo del vino e dell'olio dalla legge n. 205 del 27/12/2017, dalla legge 27 dicembre 2019 n. 160 e dai decreti del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo del 12 marzo 2019 (Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell'attività enoturistica) e del 26 gennaio 2022 (Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell'attività oleoturistica)".
L'assessore ha spiegato che "tale esigenza nasce dalla consapevolezza che una normativa regionale chiara ed efficace su tali materie sia indispensabile per favorire la crescita di un comparto, come quello del turismo del vino e dell'olio, che oltre a rappresentare dei prodotti d'eccellenza della Regione Lazio, può, se validamente supportato, contribuire alla crescita economica ed occupazionale della Regione. A fine di definire un quadro esaustivo dello specifico settore - ha aggiunto Righini - la proposta di legge è predisposta anche per coordinare le disposizioni nazionali vista la presenza di una rilevante legislazione regionale in materia".
La proposta di legge prevede anche "un organico coordinamento con le disposizioni regionali in materia di diversificazione delle attività agricole indirizzate alla disciplina delle attività multifunzionali e multimprenditoriali, siano esse esercitate da imprese agricole, da un imprenditore non agricolo all'interno di una azienda agricola o da soggetti imprenditoriali non ricadenti nelle precedenti fattispecie, quali, ad esempio, le imprese titolari di frantoi e cantine che non svolgono attività di produzione primaria", ha spiegato l'assessore.
"In tale ottica - ha aggiunto Righini - vengono quindi disciplinati in questa proposta di legge regionale, oltre a diversi requisiti squisitamente tecnici (inizio attività, modalità d'esercizio, vigilanza e controllo, sanzioni), anche una serie di misure volte ad una effettiva promozione ed implementazione delle attività legate all'enoturismo e l'oleoturismo, che si ravvisano nell'offerta formativa volta a qualificare, informare e riqualificare gli operatori del settore e nella promozione delle attività tramite la creazione di percorsi enoturistici e oleoturistici".
“Il Lazio attendeva questo provvedimento da oltre vent’anni – ha spiegato Valentina Paterna, presidente dell’ottava commissione del Consiglio regionale Agricoltura e Ambiente - grazie all’amministrazione Rocca, è finalmente realtà. Il fatto che sia stata raggiunta l’unanimità certifica l’ottimo lavoro svolto in commissione, per questo ringrazio tutti i componenti, dai vicepresidenti Sambucci e La Penna a tutti gli altri consiglieri che hanno preso parte ai lavori. Quando una legge è valida e fatta bene, mette tutti d’accordo”.
“Con questa legge, promossa dall’assessore Giancarlo Righini – ha commentato Paterna - la nostra regione potrà aprirsi ai nuovi orizzonti del turismo italiano ed internazionale. Sono sempre di più, infatti, i visitatori che scelgono il Lazio in base all’attrattività del settore gastronomico. Parliamo di un target che cerca un’esperienza legata alla lavorazione e alla nascita di tutte quelle eccellenze culinarie di cui i nostri territori sono ricchi. Valorizzando le aziende produttrici, le strade del vino e dell’olio e i luoghi del mondo agricolo, risponderemo offrendo un turismo esperienziale che porterà innumerevoli benefici sia alle attività che a tutto il comparto regionale”.
“Voglio infine sottolineare – ha concluso la presidente dell’Ottava Commissione – lo spirito di collaborazione con il quale la commissione ha lavorato per redigere la legge. Auspico che questa modalità di lavoro, nella quale ognuno offre il suo contributo in maniera positiva e costruttiva, possa ripetersi in futuro su altre tematiche”.