AGI - Ancora un no. La giudice catanese Iolanda Apostolico non ha convalidato il provvedimento di trattenimento di quattro tunisini sbarcati a Lampedusa, disposto dal questore di Ragusa nel centro richiedenti asilo di Modica-Pozzallo.
La giudice ha dunque ribadito la illegittimità del decreto del governo come nella sua prima ordinanza. Martedì si era riservata la decisione giunta oggi in linea con la precedente. Tre giorni fa anche il suo collega Rosario Cupri aveva annullato il trattenimento di sei migranti.
"Il trattenimento di un richiedente protezione internazionale per le direttive europee, costituendo una misura di privazione della libertà personale, è legittimamente realizzabile soltanto in presenza delle condizioni giustificative previste dalla legge" e il migrante "non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda", motiva la sua decisione la giudice Apostolico, in linea con quanto disposto il 29 settembre per altri 4 migranti. Peraltro, "è incompatibile con la direttiva Ue del 2013" la norma che prevede il pagamento di una somma di denaro per evitare il trattenimento che può avere luogo "soltanto ove necessario, sulla base di una valutazione caso per caso, salvo che non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive".
In ogni caso, viene ribadito anche in questa vicenda - che fa salire a 14 i no ai trattenimenti disposti a Catania con tre diversi provvedimenti assunti da due diversi giudici - il trattenimento decade a fronte dell'impossibilità di applicare la procedure di frontiera in quanto i quattro tunisini già a Lampedusa avevano assunto lo status di richiedente asilo in forza della loro richiesta di protezione, istanza che a Pozzallo era stata semplicemente confermata.
Intanto il ministero dell'Interno Matteo Piantedosi ha confermato che il dicastero impugnerà anche la nuova decisione della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, che non ha convalidato il provvedimento di trattenimento di quattro migranti tunisini. Piantedosi lo ha detto oggi a Cagliari nel punto stampa seguito a una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato in prefettura.
"Non dò mai giudizi sommari sui provvedimenti giudiziari", ha affermato il ministro rispondendo alle domande dei giornalisti. "Siamo profondamente convinti che quei provvedimenti siano legittimi e rispettosi della cornice giuridica nazionale e internazionale. È legittimo che qualcuno la possa pensare diversamente. Abbiamo annunciato che faremo l'impugnativa. Il processo democratico è cosi'".
"Il tema del trattenimento ai soli scopi dell'identificazione e della procedura generale di frontiera - ha sottolineato Piantedosi - è un tema cardine della attuale e futura normativa europea".