AGI - Sbarcati a Cala Galera, a Lampedusa, 40 migranti, nel giorno del decimo anniversario della strage del 3 ottobre 2013, quando davanti all'isola morirono 368 migranti.
I nuovi arrivati sono partiti dalla Libia, dal porto di Zwara: sarebbero pakistani, egiziani, siriani, sudanesi e bengalesi, intercettati nella notte dalla Guardia di finanza. Avrebbero pagato per la traversata 4 mila dollari. Ieri erano approdati in 158 nel corso di sei sbarchi. Sono 196 le persone ospiti dell'hotspot.
Otto arrivi in Sardegna
Altri otto migranti - tutti algerini senza documenti - tra i quali una donna, sono sbarcati ieri sera nel Cagliaritano. I carabinieri della stazione di Pula li hanno rintracciati sulla strada provinciale 71, all'altezza del km 4. Il gruppo era arrivato poco prima sulla spiaggia a Chia con un'imbarcazione che non è stata trovata. Una pattuglia della stazione di Sarroch hai poi scortato i sette, accompagnati con un pulmino della ditta convenzionata con la prefettura di Cagliari, fino al centro di accoglienza di Monastir. Altri sei tunisini sbarcati stamattina a Villasimius sono stati individuati dai carabinieri.
Schauble: "Capisco la rabbia degli italiani"
"Non possiamo più permetterci questa politica di asilo": ad affermarlo è l'ex ministro dell'Interno tedesco Wolfgang Schaeuble in un'intervista alla Zeit rilanciata dal Corriere della Sera. Per l'esponente della Cdu "rimandare indietro le persone è possibile, anche se non è bello, né facile", stringendo accordi con gli Stati africani.
"Capisco la rabbia degli italiani per il fatto che la Germania fornisca sostegno statale alle Ong che non solo salvano i rifugiati ma li portano anche in Europa", ha aggiunto Scghaeuble, "questa è la base d'affari per la mafia dei trafficanti".
Per l'ex ministro dell'Interno gli alti sussidi sono un fattore di attrazione dei migranti verso la Germania, e vanno limitati: "Se offriamo un livello più elevato di prestazioni sociali, non dovremmo sorprenderci che le persone cerchino di venire in Germania, se possibile. Quindi abbiamo bisogno di un livello europeo uniforme". Di qui l'idea di un diritto al welfare dei rifugiati, al ribasso, ma che sia universalmente europeo