AGI - A Castelvetrano - dove Matteo Messina Denaro, figlio del boss Francesco (don 'Ciccio') Messina Denaro, è nato e cresciuto e ha costruito la sua carriera criminale - si respira da oggi "un'aria nuova". "Ma questo capitolo nuovo - spiega all'AGI il sindaco Enzo Alfano, appresa la notizia della morte del boss all'Aquila - è parte di un percorso già iniziato, che deve continuare e deve condurre alla piena consapevolezza di chi era Matteo Messina Denaro: un assassino, uno stragista".
Da decenni Messina Denaro, prosegue Alfano, "non apparteneva più a questa città: totalmente scomparso, gli unici ricordi che i cittadini hanno della sua giovinezza era di un uomo prepotente, che faceva paura". "La sua latitanza - sottolinea all'AGI il sindaco Alfano - ha fatto male a questa terra, è stata una cappa invadente che ha impedito a questo territorio di dispiegare tutte le sue potenzialità. Il nostro percorso ci deve portare ad essere antimafiosi per eccellenza, a impedire che determinate situazioni possano ricostituirsi. Il terreno è stato coltivato da decenni da questi criminali, ed è una minoranza che ha condizionato questo territorio: parecchi di loro sono in galera, adesso è morto il loro capo, si potrà respirare aria nuova e c'è una rete istituzionale che consente a chiunque voglia investire e lavorare qui sa oggi di trovare un territorio diverso, sano".
Centrale diventa il tema dei beni confiscati alla mafia e, in particolare, ai Messina Denaro. "Con quei beni - spiega Alfano - si può realizzare un grande, ampio consenso sociale, presentando storie di successo di imprenditori sani che vengano a investire qui. Lavoreremo su questo, ci sono tutte le condizioni per farlo: un consenso sociale e una rete istituzionale. Qualche mese fa abbiamo incontrato in prefettura l'Agenzia dei beni confiscati e abbiamo manifestato l'intenzione di prenderli tutti in carico: sono circa un centinaio, buona parte dei quali riferibili a Messina Denaro: speriamo che tanti giovani imprenditori, agricoli e non, si avvicinino, se li aggiudichino e li facciano sviluppare in un'economia che dalle nostre parti e' piuttosto asfittica. Si tratta di terreni e anche immobili molto interessanti per un'imprenditoria seria e sana".
Castelvetrano saprà allontanare da sé, com'è accaduto con fatica a Corleone con Totò Riina, il destino di essere associata ai boss Messina Denaro? "Assolutamente sì, è un percorso iniziato da anni, nessuno ha voglia di ricascarci. Abbiamo tutto l'interesse di andare a prendere dalla nostra storia il meglio, offuscato da qualche decennio di mafia. Abbiamo una grande storia, rispetto alla quale i Messina Denaro sono niente".