AGI - Fiori, foto, uno striscione in viale Gorizia 34 per Yuri Urizio, il 23enne aggredito e ucciso settimana scorsa in zona Darsena a Milano. Sullo striscione, preparato dagli amici, si legge a caratteri maiuscoli la scritta "Assassino", rivolta evidentemente a Bilel Kobaa, il 28enne che dovrà rispondere di omicidio.
Mentre sulla cabina dell'elettricità sono state affisse foto che ritraggono Yuri sorridente, a bordo piscina o mentre lavora. Girasoli e rose bianche in un vaso, affianco un'altra foto, un primo piano di Yuri su cui la madre, con pennarello rosso, ha scritto "Amore di mamma".
Morto dopo due giorni di agonia
Yuri Urizio è morto venerdì scorso dopo due giorni di agonia. Per l'aggressione è stato arrestao un tunisino di 28 anni con precedenti in materia di immigrazione con l'accusa di omicidio. L'uomo ha raccontato di avere "una laurea in economia un master" e di aver agito per difendere una donna a cui era stati rubati dei soldi dalle mani. La donna, nota nel quartiere, stava facendo l'elemosina in cambio di cioccolato e se ne sarebbe andata via poco dopo. La sua presenza è stata confermata dalle telecamere. Sempre a quanto riferito dal 28enne, gli avrebbe messo le braccia al collo per bloccarlo in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine.
Il testimone oculare
Gli inquirenti sono arrivati ad arrestare il tunisino grazie a un testimone che ha ripercorso gli ultimi istanti dell'aggressione. L'uomo avrebbe riferito di aver visto l'aggressore "disteso sopra un altro uomo di origine caucasico di circa 25 anni, capelli chiari corti, che indossava un jeans e una t-shirt scura".
Il 28enne "stringeva con forza il collo del ragazzo caucasico fino a fargli perdere i sensi". "A questo punto - ha riferito il testimone - ho deciso di intervenire intimando al ragazzo di carnagione olivastra a lasciare la presa". Nei prossimi giorni, dopo un'ulteriore richiesta della Procura, potrebbe essere emessa una nuova misura cautelare per omicidio