AGI - "Troppe volte ci troviamo a piangere persone che muoiono nello svolgimento delle proprie attività lavorative. Talvolta si tratta di fatalità, in altri casi si individuano responsabilità specifiche". L'ha detto l'arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo, che ha partecipato al corteo nella città piemontese, per ricordare i cinque operai morti sul lavoro la scorsa settimana mentre lavoravano sui binari. Il presule ha presenziato anche all'incontro tenutosi in Prefettura al termine della manifestazione.
"In questo momento così difficile", ha aggiunto Arnolfo, "richiamo i contenuti del messaggio che i vescovi italiani hanno diffuso in occasione della festa del 1 maggio dello scorso anno che, a sua volta, riprendeva un intervento precedente di papa Francesco: 'La vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c'è comunità di lavoro, non c'è impresa, non c'è economia. La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore".
Contro i subappalti a cascata
"Il governo ha recentemente fatto una legge per garantire la possibilità del subappalto a cascata, quella legge va cancellata" ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, durante la manifestazione.
"Il modo con cui si organizza il lavoro per le manutenzioni va radicalmente ripensato - ha dichiarato Landini -Basta con la logica del massimo ribasso, della pressione sui tempi alle persone. Quello che sta emergendo dai racconti è che non siamo di fronte a un episodio, siamo di fronte a un sistema".
Per oggi è stato proclamato uno sciopero di otto ore in provincia di Vercelli e a livello regionale nelle categorie edili e dei trasporti. A Vercelli sono attesi almeno mille partecipanti alla manifestazione.
"In questi anni è passata l'idea che la competizione la si faceva esternalizzando, subappaltando, precarizzando il lavoro, il risultato è questo", ha detto ai cronisti il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivato a Vercelli per la manifestazione.
"Finché la sicurezza - ha aggiunto - è considerata un costo e non invece un investimento e un vincolo sociale è chiaro che queste situazioni non si cambiano. Allora io credo che sia venuto il momento non delle pacche sulle spalle e dei falsi cordogli di ipocrisia; è venuto il momento di cambiare radicalmente questo sistema".
"I morti sul lavoro sono 1090 solo nel 2022 e sono più di 500 nei primi sei mesi di quest'anno. Siamo di fronte a numeri che indicano una strage. E se guardiamo agli ultimi vent'anni stiamo parlando di 20.000 morti, meta' dei cittadini di Vercelli. Credo che sia il momento di fare un ragionamento di fondo, è un sistema complessivo che va cambiato".
Mescolati ai lavoratori, ci sono anche gli amici e i parenti delle vittime Giuseppe Saverio Lombardo, Giiuseppe Aversa, Giuseppe Sorvillo, Michael Zanera e Kevin Lagana'. Una cugina di Zanera, regge un quadretto con la foto del ragazzo morto sui binari. "Vogliamo solo giustizia" ripetono tutti.
"Ho visto il mio assistito oggi e ho sentito la sua versione. E' una persona distrutta dal dolore, dal dispiacere, dallo spavento, si è salvato per un secondo. Su quei binari ha perso dei colleghi, degli amici, con i quali era in ottimi rapporti". Così l'avvocato Massimo Mussato, legale difensore del caposquadra della Sigifer Andrea Girardin Gibin, uno dei due indagato per la strage di Brandizzo.
Mussato è stato nominato oggi dal suo assistito, finora difeso d'ufficio. "Siamo a completa disposizione della magistratura - ha spiegato - ma al momento non è stato fissato alcun interrogatorio". Sull'eventualità che la Procura di Ivrea possa ipotizzare il dolo eventuale, il legale aggiunge. "Ne ho sentito parlare sui media e, se fosse vero, ci sarebbe molto da dire in fase di difesa. Ricordo che il dolo eventuale non ha retto neppure con ThyssenKrupp, in assise d'appello".
Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, afferma che "questo non è il momento per fare polemiche ma quello di abbassare i toni. Dobbiamo stringerci tutti attorno alla comunità di Brandizzo e alle famiglie dei cinque operai morti sul lavoro. Certamente intensificheremo gli sforzi per la sicurezza sul lavoro e per fare in modo che la cultura della sicurezza sul lavoro diventi patrimonio del nostro Paese e, principalmente, delle giovani generazioni. A loro dobbiamo rivolgerci per dare la dimensione di quanto sia importante preservare le vite umane, applicando in modo corretto e costante le misure per poter lavorare in sicurezza".