AGI - Il corpo della ventenne turista sbalzata dal motoscafo con cui si trovava con alcuni amici nel lago di Iseo non è stato ancora trovato, mentre è stato recuperato quella della 73enne tedesca affogata nel lago Maggiore domenica pomeriggio.
Solo nel mese di agosto nei laghi italiani sono morte annegate 14 persone, poco meno di una vittima ogni due giorni. A rendere noto il dato è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che chiede maggiore prevenzione e più controlli sul territorio.
Ogni anno nel nostro Paese sono circa 400 le persone che muoiono annegate in acqua (mare, laghi, fiumi, torrenti), mentre nel mondo i decessi per annegamento ammontano a 2,5 milioni solo nell'ultimo decennio.
Affogare nella vasca da bagno
"Considerando i casi emersi sulla stampa nazionale e locale, solo nel mese di agosto sarebbero 14 le persone decedute nelle acque dei laghi italiani (lago di Como, lago di Bolsena, lago di Bracciano, lago d'Iseo, e laghi minori sparsi sul territorio) - è la stima di Sima - Ogni anno nel mondo 236 mila persone muoiono per annegamento, per un totale di circa 2,5 milioni di decessi nell'ultimo decennio. Gli incidenti avvengono in mare aperto, nei fiumi ma anche in piscine alte pochi centimetri e nelle vasche da bagno di casa".
Chi sono le vittime
Le vittime più frequenti, secondo l'Oms, sono i bambini tra 1 e 4 anni, seguiti da quelli di età compresa tra 5 e 9 anni. Il mare è il principale luogo di annegamento (50,3% dei casi), mentre il 41,3% dei decessi avviene nelle acque interne e l'8,3% in piscina.
Quanto alle cause, il 28% degli incidenti dipende da malori improvvisi, il 15% da sventatezza, il 14% per cadute in acqua. Il resto è determinato da incapacità di tenersi a galla, tuffi sconsiderati dove il fondale è basso o roccioso.
"Le acque interne di fiumi e laghi possono nascondere grandi insidie - afferma Sima - Da un lato mulinelli d'acqua e correnti nei fiumi, dall'altro fondali improvvisamente profondi dei laghi e difficoltà a risalire a riva, quando questa è rocciosa, causata da alghe adese alla pietra che la rendono scivolosa. I numeri sui decessi ci dicono che serve più prevenzione in Italia, promuovendo nella popolazione una maggiore consapevolezza circa le norme base di sicurezza e incrementando controlli e divieti".