AGI - “Penso che questa sia la sintesi e anche la punta dell’iceberg di un degrado, di un decadimento che ormai c’è da decenni nella cultura occidentale, in particolare l’Italia, e che sia la somma, il risultato di più concause. Non esiste una causa, ci sono tante concause. Non è un fatto di ordine pubblico, di sicurezza. Sì, c’entra l’ordine pubblico, ma il fatto che se noi mandiamo 100 uomini in più cambia poco. Il problema è strutturale. Il problema è fare cose, realizzare progetti di medio e lungo periodo. Cioè investire in istruzione, investire in cultura, investire in alternative alla strada, alle violenze. Ma per fare questo ci vogliono tanti soldi, ci vuole tanto impegno, tanti sacrifici, ma ci vuole soprattutto costanza. Iniziando oggi, i primi risultati li vedremo tra cinque anni”. Lo dice il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, a margine della sua partecipazione al Premio Fabula a Bellizzi, nel Salernitano, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di quanto successo a Caivano.
“Ho fatto domanda e pare che la terza settimana di settembre si decida. Quindi, aspettiamo. Tanto è vicino”, ha dichiarato Gratteri a proposito della sua domanda a capo della procura di Napoli. “Ho fatto domanda a Napoli per tanti motivi”, sottolinea rispondendo ai cronisti, ricordando che “intanto, più di otto anni non si può stare nello stesso posto, quindi dovevo andarmene dalla Calabria”.
“Ho fatto domanda a Napoli - spiega - perché penso che è stimolante dal punto di vista professionale, penso che è una cosa impegnativa. Sul piano numerico, è tre volte più grande di Catanzaro, quindi una sfida. E spero, se dovessi andare, di poter fare qualcosa di concreto per questo distretto”.