AGI - Parte da lontano, ma poi fa ritorno nella sua terra di origine la storia di Suor Elena Tuccitto, 56 anni, originaria di Bibbiena nell'Aretino. Oggi fa parte assieme ad altri nove fratelli, della Fraternità di Betania al Santuario di Santa Maria delle Vertighe, che si trova a Monte San Savino nella Valdichiana aretina. Nella sua storia personale, la fede è sempre stata presente anche nel suo passato da atleta.
Suor Elena è stata una campionessa di karate e una professoressa di educazione fisica. "Nel 1993, ho vinto la Coppa del mondo, eravamo ad Algeri ed era il 7 di ottobre – ci racconta – una data significativa e ho dedicato la vittoria alla Madonna del Rosario, con la preghiera che aveva sempre caratterizzato la mia vita. Ho sempre coniugato le mie esperienze di vita con le mie esperienze di fede. Mi sono sempre immaginata che la Madonna, vestendo di azzurro, fosse sempre stata vicina in un certo senso anche alla nazionale italiana".
La decisione di prendere i voti quando visita, assieme alla sorella Giovanna che oggi non c'è più, la Fraternità francescana di Betania a Terlizzi nel Barese. Poi l'arrivo a Santa Maria delle Vertighe, per lei un ritorno a casa. Santa Maria delle Vertighe è anche l'effige che è stata proclamata da Papa Paolo VI, protettrice dell'Auostrada del Sole. Il 14 agosto di ogni anno, la statua viene portata in processione fino all'entrata dell'A1 di Monte San Savino e poi, dopo la benedizione da parte del Vescovo, la S.Messa nel Santuario. Prima di arrivare a Monte San Savino, Suor Elena ha vissuto sei anni in Brasile.
Qui la sua Fraternità ha costruito un asilo che ospita 120 bambini tra i sei mesi e i 5 anni. "Ho sempre sentito nel mio cuore, fin da piccola, che la mia storia sarebbe stata diversa – prosegue – che sarei diventata una suora missionaria e così è stato." Il karate non lo pratica più, ma quella “mano disarmata” oggi la utilizza per abbracciare i suoi fratelli e tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla fede. Soprattutto i più giovani.
"C'è una frattura nel mondo giovanile di oggi tra credenti e non credenti, perché forse la nostra generazione non ha saputo trasmettere fino in fondo la fede – conclude Suor Elena – i giovani, soprattutto dopo la pandemia sono estremamente fragili. Hanno bisogno di luoghi (ci indica il Santuario) dove ritrovare il valore della fraternità, della gioia, dell'amicizia. Dove si sentano accolti e non giudicati."