AGI - Chi vive in condominio lo sa: il rischio che un assemblea si trasformi in un inferno è sempre dietro l'angolo. Che qualcuno infiammi la discussione, magari appigliandosi a cavilli e quisquilie, è sempre possibile, ma che l'amministratore, che spesso ha l'ingrato compito di placare gli animi, voglia dare fuoco a tutto con una tanica di benzina è un po' improbabile che accada.
Improbabile ma non impossibile, se i condomini accusano l'amministratore di aver truccato i bilanci e di non saper dar conto di misteriosi ammanchi. È successo a Torino, nel quartiere Falchera, e un condomino è scampato al peggio solo perché l'accendino si è inceppato.
Come in una scena da manuale di film western, quando il grilletto è premuto a vuoto e il colpo non parte. Poi succede che le parti si ribaltano, e l'amministratore di condominio si ritrova disarmato e con tutti addosso.
Un 69enne, peraltro con precedenti di polizia, è stato arrestato ad assemblea interrotta. Lo avevano bloccato gli altri condomini, quando si sono resi conto che il fuoco non sarebbe mai divampato. Con coraggio a scoppio ritardato gli sono andati addosso per evitare che lo facesse il bersaglio predestinato, un condomino di 57 anni che in assemblea aveva usato, manco a dirlo, parole di fuoco contro l'amministratore.
Il 69enne, per cancellare le accuse di appropriazione indebita dei conti condominiali, aveva tirato fuori una borraccia piena di liquido infiammabile che aveva lanciato addosso all'accusatore, pronto a dargli fuoco, se l'accendino non avesse deciso di fare cilecca. Quel che è successo dopo è nei verbali dei carabinieri, intervenuti per sciogliere l'assemblea e arrestare l'amministratore.