AGI - "Giorgia Meloni ovviamente non è felice per quanto accaduto e mi ha chiesto di approfondire e di chiarire con De Angelis. Per questo lo vedrò oggi stesso e sentirò le sue ragioni". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine dell'inaugurazione del nuovo reparto di Emodinamica e della nuova terapia intensiva cardiologica dell'Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, riferendosi al caso di Marcello De Angelis, il capo della comunicazione istituzionale della Regione travolto dalle polemiche dopo i post su Facebook dei giorni scorsi sulla Strage di Bologna del 2 ottobre 1980.
"Con la premier abbiamo avuto modo di sentirci ma velocemente", ha aggiunto. L'incontro tra Rocca e l'ex di Terza Posizione dovrebbe avvenire nel pomeriggio di oggi. "Incontrerò De Angelis nel pomeriggio e ascolterò quello che avrà da dirmi, poi farò le mie valutazioni", ha detto ancora Rocca.
"Credo che De Angelis abbia commesso un errore importante nel parlare in termini di certezza - ha spiegato il governatore - questo mi sento di rimproverargli. Però lui ha parlato in termini personali, ci tengo a chiarirlo". Insieme a Rocca a Latina è presente anche Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio.
"De Angelis è un dipendente della Regione Lazio e non fa parte del consiglio regionale", ha detto Aurigemma. Il politico di Fratelli d'Italia ha poi sottolineato che "le sentenze si rispettano" e, sulle eventuali dimissioni del 63enne - da adolescente entra nel Fronte della Gioventù, poi passato a Lotta Studentesca e Terza Posizione e infine in Alleanza Nazionale -, da responsabile della comunicazione, dice che "sono scelte che dovrà fare il presidente Rocca che lo incontrerà, credo oggi stesso, per chiarire la vicenda".
"Le vergognose parole di De Angelis sono rivolte a destra, a quegli 'ex camerati' che hanno rotto il patto di omertà sulla Strage di Bologna definendola, finalmente, attentato neofascista", ha affermato la vicepresidente del Partito Democratico Chiara Gribaudo.
"Il silenzio di Giorgia Meloni è doppiamente grave: innanzitutto perché è la presidente del Consiglio che tace su un’operazione di revisionismo storico inaccettabile, poi perché dimostra di essere ancora legata a quei circoletti dell’estrema destra che vorrebbero riscrivere la storia cancellando le loro evidenti colpe", ha detto ancora Gribaudo.
“La premier rappresenta tutti gli italiani. Se non prende le distanze dobbiamo pensare che non voglia farlo, o peggio ancora che non possa. Si faccia chiarezza, immediatamente”, ha concluso.