AGI - Brucia ancora la Sardegna che vive oggi un'altra giornata di pericolo estremo per gli incendi. Il maestrale, che ieri ha alimentato roghi in tutta l'isola, con evacuazioni e aziende agricole e un campeggio distrutti, non darà ancora tregua. Il bollettino della Protezione civile, dunque, segna come ieri allerta rossa, cioè "pericolosità massima".
Una donna di 78 anni, residente a Bolotana (Nuoro) è rimasta ustionata alle braccia, alle gambe e al collo durante l'incendio che ieri ha interessato San Giovanni di Posada. E' stata la Croce rossa, intervenuta assieme alla Protezione civile, a trovarla ieri sera in strada attorno alle 20. Secondo le prime informazioni, la donna era rimasta inizialmente in casa durante l'incendio. I volontari hanno chiamato il 118 e un'ambulanza ha trasportato la 78enne all'ospedale di Olbia.
Fiamme senza controllo
Le condizioni sono tali che, a innesco avvenuto, l'evento, se non tempestivamente affrontato, si propaga rapidamente raggiungendo grandi dimensioni nonostante il concorso della forza aerea statale e della flotta aerea regionale, com'è accaduto ieri in particolare al Poetto di Quartu Sant'Elena, quando le fiamme sono riuscite a propagarsi anche attraverso una strada a quattro corsie.
Un vigile del fuoco è rimasto ferito durante le operazioni di spegnimento del camping evacuato, poi devastato. Il fuoco in tutta l'isola ieri ha percorso centinaia di ettari.
Nel condannare gli anonimi autori del disastro, il presidente della Regione Christian Solinas ha espresso vicinanza ai sindaci dei territori colpiti e agli operatori dell'antincendio impegnati nell'emergenza e dato mandato al Corpo Forestale regionale "di intensificare le indagini su tutta la Sardegna per individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili".
Canadair in azione
Corpo forestate in azione in diverse zone della Sardegna colpite dagli incendi. Interventi vengono segnalati nel comune di Posada, località Abba Ia, con il supporto di due canadair provenienti dalla base operativa di Fiumicino e uno proveniente da Olbia. Interventi anche nel comune di San Giovanni Suergiu, località Pos e Salice, con un elicottero proveniente dalla base operativa di Marganai, e nel comune di Gairo - località Su Ilai - dove sono al lavoro due Canadair provenienti dalla base operativa di Fiumicino e uno proveniente da Olbia.
La stima dei danni
Centinaia di ettari di terreno sono andati a fuoco a causa degli incendi che hanno devastato la Sardegna colpendo aziende agricole ed allevamenti con foraggi e piante di agrumi bruciati, senza dimenticare i danni a mezzi agricoli e impianti di irrigazione, elettrici e pompaggio.
E' quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti degli incendi divampati nella costa orientale della Sardegna, favoriti dal vento che non sembra fermarsi, mettendo a rischio agricoltura, turismo e l'incolumità delle persone con evacuazioni forzate.
"Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature, a preoccupare sono la disattenzione e l'azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato in Italia volontariamente. Ci vorranno anni prima che le piante da frutto distrutte possano tornare a produrre con danni ambientali ed economici per le aziende".
La Coldiretti è impegnata in una azione di monitoraggio e di sostegno alle aziende colpite, ma, sottolinea in una nota, "è anche importante l'azione di prevenzione e di attenzione. Nella lotta agli incendi è determinante la velocità di azione e sono proprio gli agricoltori sul territorio che costituiscono una rete naturale e diffusa di sorveglianza, senza la quale il conto delle devastazioni sarebbe molto più.
"Subito una mappatura"
"Ancora non conosciamo esattamente l'estensione dei territori interessati e, soprattutto, l'ammontare dei danni, ma fin da oggi ci mettiamo a disposizione delle Autorità e delle Istituzioni, con le nostre imprese associate e le nostre strutture associative sparse nei territori, per iniziare una mappatura dei danni e dei disagi che imprese e cittadini dai roghi potrebbero aver subìto direttamente, o indirettamente", ha annunciato Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, e il segretario regionale Daniele Serra, dopo i roghi di ieri.
"Questi potranno servire per fornire numeri utili e certi e, soprattutto, accelerare la fase di ricostruzione per coordinare al meglio le varie fasi".
L'associazione Artigiana chiederà che l'Ebas, Ente Bilaterale per l'Artigianato della Sardegna, si mobiliti per riconoscere alle imprese iscritte che abbiano subito disagi un intervento di solidarietà per lenire, almeno in parte, il danno subito.
"Ancora una volta ci troviamo a piangere un territorio devastato dalla malvagità umana e a contare la distruzione di territori, abitazioni e imprese", commentano Lai e Serra. "Ai delinquenti che hanno appiccato il fuoco, va il nostro massimo disprezzo unito alla speranza che questi individui possano essere presto individuati ed esemplarmente condannati".
Alle aziende colpite, "indistintamente, dovrà essere data l'opportunità di ripartire: per questo è necessario accelerare le procedure e tagliare la burocrazia", sottolinea i vertici di Confartigianato Imprese Sardegna, "bisognerà, a tutti i costi, far ripartire le zone flagellate dal fuoco per ricostruire il tessuto urbano e produttivo".
Zone della Baronia senz'acqua potabile
Alcuni comuni della Baronia, territorio della costa orientale della Sardegna sono rimasti senz'acqua potabile. I servizi sono stati interrotti a causa dei roghi, segnalano i consiglieri regionali Roberto Deriu e Giuseppe Meloni (Pd) in un'interpellanza urgente al presidente della Regione, Christian Solinas.
Le fiamme hanno danneggiato il potabilizzatore di Monte Longu, al servizio di San Giovanni di Posada. "È imperativo ridurre al minimo i disagi che sta affrontando la cittadinanza, severamente colpita e sotto choc per questo nuovo e drammatico evento che mette a dura prova le comunità già bersagliate negli anni scorsi da diverse calamita'", afferma Deriu.
"Ancora una volta si ripropone il tema della protezione civile, del suo funzionamento e della sua sperimentata capacità di essere solidale con le vittime".
I firmatari dell'interpellanza sollecitano un piano d'azione immediato per ripristinare l'approvvigionamento di acqua potabile nelle zone colpite dall'incendio.
"La situazione in Baronia richiede un impegno congiunto per garantire che tutte le risorse necessarie siano mobilitate per ripristinare i servizi essenziali e offrire il sostegno necessario alle comunità coinvolte", conclude Deriu. "Ma occorre agire con tempestività".