AGI - "Carissimi giovani, vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirgli: non temere! Non abbiate paura! Ma vi dico una cosa molto più bella: Gesù stesso ora vi guarda, Lui conosce ognuno di voi., conosce il cuore di ciascuno di voi e qui in questa Giornata mondiale della gioventù vi dice: 'Non temete', 'non abbiate paura'".
Papa Francesco pronuncia queste parole nell'omelia della messa conclusiva della Gmg, la trentasettesima e la prima dalla fine della pandemia.
Il parco Tejo di Lisbona è gremito di ragazzi che in attesa di Papa Francesco si sono scatenati con della musica tchno. Alla consolle non poteva non esserci un dj sacerdote che ha mixato vari brani più in voga tra i giovani. A completare l'atmosfera da discoteca gli effetti di luci creati da un insieme di schermi composti nell'enorme struttura metallica tubolare (3.250 mq). Papa Francesco è arrivato al Parque Tejo dopo aver alcuni giri in papamobile tra i giovani, prima di presiedere la Celebrazione Eucaristica, nella quale il Patriarca di Lisbona, il cardinale Manuel Clemente, ha pronunciato parole di ringraziamento. A concelebrare con Papa Francesco la messa conclusiva, 700 vescovi, 30 cardinali e 10 mila sacerdoti.
Il Pontefice ha indicato tre verbi: brillare, ascoltare e non temere. "A voi, giovani - ha detto il Pontefice -, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo - e va bene - e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: 'Non temete!'".
"Anche noi abbiamo bisogno di qualche lampo di luce per affrontare le tante sconfitte quotidiane", ha detto il Papa, che ha parlato a braccio, sottolineando l'importanza della "luce" nel mondo, che serve nella vita. "La luce che è venuta a illuminare il mondo è Gesù. È Lui la luce che non tramonta mai e brilla anche nella notte".
"Vorrei dirvi una cosa - ha precisato Francesco -: non diventiamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori, quando esibiamo un'immagine perfetta e ci sentiamo forti e vincenti. Diventiamo luminosi quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui".
E Francesco ha invitato a osservare un minuto di silenzio per "ripetere nel cuore 'non abbiate paura'".