AGI - Zakaria Atqaoui avrebbe colpito l'ex fidanzata Sofia Castelli con almeno cinque fendenti alla gola utilizzando un coltello da cucina preso dalla cucina.
È quanto emerge dell'inchiesta per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione della Procura di Monza e dei carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni. Un riscontro al primo esame del corpo della ventenne uccisa in casa sua, all'alba di sabato a Cologno Monzese (Milano), arriverà dall'autopsia fissata per domani. Durante l'esame le ferite saranno confrontate con la lama insanguinata repertata e sequestrata dai militari dell'Arma della sezione investigazioni scientifiche del nucleo investigativo di Milano nella camera dove Sofia è stata aggredita nel sonno. Il coltello sarà poi inviato e analizzato dal Ris di Parma per le analisi del Dna.
Il gip: non logica la tesi del raptus momentaneo
Le ammissioni dell'assassino "appaiono connotate da profili di illogicità e tese a limitare la gravità del comportamento tenuto, tentando di accreditare la tesi di un 'raptus' momentaneo, determinato unicamente dal comportamento, a suo dire, incoerente di Sofia, che lo avrebbe illuso rispetto alla speranza di poter riprendere la relazione e poi definitivamente allontanato, bloccandolo su Instagram e rifiutandosi sostanzialmente di incontrarlo ancora", ha scritto la gip di Monza Elena Sechi nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il ragazzo, difeso dall'avvocato Marie Louise Mozzarini. Per la giudice, che ha accolto la richiesta della pm Emma Gambardella, le modalità dell'omicidio per come ricostruito dai carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni e dallo stesso Atqaoui dimostrano in lui "un'evidente mancanza di controllo dei propri impulsi violenti".
"Volevo sorprenderla con un altro"
"Verso mezzanotte vado a casa di Sofia per aspettarla" con l'altro ragazzo. "Volevo sorprenderla, ma non so cosa potevo fare". L'ha detto Zakaria Atqoui nell'interrogatorio in carcere con la gip di Monza Elena Sechi e l'avvocata Marie Louise Mozzarini.
"Mi sono messo nell'armadio dei genitori di Sofia", ha aggiunto il giovane in attesa del rientro della ragazza dalla serata alla discoteca milanese 'The Beach Club'. "Ho sentito quello che Sofia e Aurora volevano fare con Riccardo e l'altro ragazzo il giorno seguente, ma i due in quel momento non erano nell'appartamento". A quel punto Atqoui - secondo il suo racconto - è uscito una prima volta dall'armadio per andare in cucina. "Ho preso un coltello e sono andato in camera. Ho pensato che non era adatto () Sono tornato in cucina e ho preso un altro coltello più adatto e con questo ho colpito Sofia mentre dormiva". Dopo l'omicidio il ventitreenne si è cambiato con gli abiti del padre della ragazza e ha lasciato l'appartamento, mentre l'amica nell'altra stanza che "non si è accorta di nulla".
L'amica Aurora: "Sofia non ce la faceva più"
Aurora, una delle migliori amiche di Sofia, ha raccontati ai carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni che "Sofia ha lasciato Zaccaria perché non ce la faceva più; lo voleva lasciare da circa tre anni, lui aveva una vita piuttosto complicata. Si lasciavano per qualche mese e poi tornavano insieme".
La fine della relazione, però, decisa a inizio dello scorso mese dalla vittima non era stata accettata dal ventitreenne.
"A tutti i costi voleva riallacciare la relazione con Sofia; ieri (il giorno prima dell'omicidio, ndr) le voleva chiedere scusa. Zaccaria era molto possessivo, geloso, le stava sempre addosso", ha spiegato la ragazza che ha dormito a casa di Sofia, senza accorgersi di quanto stava accadendo all'amica.
Anche un'altra amica, Linda, ha confermato i problemi che Sofia aveva con Atqaoui: "L'andamento altalenante della loro relazione era dovuto, spesso, alla gelosia di Zakaria che è un soggetto esasperante nel senso che faceva di tutto per ritornare con lei". Un atteggiamento per cui Sofia "aveva cercato allontanarlo in tutti i sensi, sia fisicamente che sui social, bloccandolo".
I funerali di Sofia Castelli saranno celebrati alle 10 di sabato prossimo, 5 agosto, nella parrocchia di San Giuliano a Cologno Monzese Il corpo sarà restituito alla famiglia dopo l'autopsia che si svolgerà giovedì all'istituto di medicina legale di Milano.
Stasera alle 21 partirà la fiaccolata, in occasione del giorno di lutto cittadino, organizzata dal comune di Cologno Monzese e dall'istituto Leonardo Da Vinci, per ricordare la ragazza.