AGI - Apocalittica. È stata definita così la giornata di ieri in una Sicilia devastata da incendi che non sembrano destinati a spegnersi. Con focolai anche in Puglia e Calabria. E mentre il Sud brucia, il Nord annega, piegato da tempeste e alluvioni che stanno devastando le città. Il bilancio delle vittime, dirette o indirette (una donna a Palermo è morta perché l'ambulanza è rimasta bloccata da un incendio) è di 5 morti
Inferno in Sicilia
In mattinata si contano ancora i roghi nei dintorni di Palermo, dopo le ore drammatiche per la città assediata dal fuoco. Sono ancora attivi fronti di San Martino delle Scale, frazione collinare di Monreale, e di Capaci, sul litorale Nord, e a Torretta, paese dell'entroterra sulla stessa costa. Fiamme anche nella frazione di Altofonte, dove brucia un bosco in una zona dove si trovano anche alcune abitazioni. Non ancora domato l'incendio che da lunedì notte arde nella discarica di rifiuti di Bellolampo.
Nonostante la tregua del caldo, con un abbassamento delle temperature, un incendio sta interessando una zona boschiva della riserva naturale di Pantalica, in provincia di Siracusa. In azione, c'e' il personale della Forestale, impegnato ad arginare le fiamme, che minacciano la vegetazione. Si è invece allentata la tensione a Melilli, il centro industriale che sovrasta il Petrolchimico di Siracusa, dove ieri si sono creati numerosi focolai che hanno costretto il sindaco a disporre l'evacuazione di circa mille persone e a firmare in serata un'ordinanza per di fatto chiudere l'area commerciale di contrada Spalla.
#Incendiboschivi #Sicilia, 650 interventi fatti nelle ultime 48 ore, 2.429 i #vigilidelfuoco sull’isola al lavoro. Maggiori criticità nel palermitano (video) a Capo Gallo, Altofonte, Monreale e San Martino e in provincia di #Messina a Tono, Curcuraci e Faro Superiore #25luglio pic.twitter.com/tYTF22rH5z
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 25, 2023
Nel pomeriggio, era stato evacuato l'Acquapark che oggi ha riaperto i battenti. Anche Siracusa è stata cinta d'assedio dagli roghi, in particolare nella zona di Targia, dove scorre la strada che conduce alla zona industriale e un pauroso incendio ha impegnato per ore le squadre della Protezione civile di Siracusa ed i vigili del fuoco.
Danni ingenti anche tra viale Epipoli ed il Villaggio Miano: incenerito un autosalone all'aperto, stessa sorte per un distributore di benzina, inoltre molte case sono state minacciate dalle fiamme ed un albergo è stato evacuato.
Disagi anche nell'area di viale Santa Panagia dove sono esplosi numerosi focolai a ridosso delle abitazioni. Uno di questi roghi ha danneggiato la balza delle Mura Dionigiane di Siracusa. Il rogo si è innescato intorno alle 12:30 di ieri e in pochissimo tempo, alimentato dal vento, ha spazzato via la vegetazione di uno dei polmoni verdi più importanti della città, oltre a causare dei danni incalcolabili alle vigne e alle strutture dell'azienda agricola Pupillo.
Martedì pomeriggio il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, ha rivolto un appello a Bruxelles: "La flotta dei canadair dell'Europa è assolutamente insufficiente. Noi non possiamo ogni volta mendicare l'arrivo di un velivolo anfibio. Abbiamo bisogno di potenziare la flotta europea dei canadair", ha detto assicurando di voler salvare il salvabile.
"Le fiamme divampate ieri sera non hanno risparmiato neppure il Parco archeologico di Segesta. Da una prima ricognizione, per fortuna, è stato possibile verificare che non sussistono danni ai siti monumentali: il tempio, il teatro e la casa del Navarca sono rimasti illesi. Ma se, come sembra, il rogo è stato causato da una mano criminale, si tratta di un gesto gravissimo che va condannato con forza perché ha messo a rischio l'incolumità di chi vive nelle zone limitrofe e ha recato un grave danno al nostro inestimabile patrimonio storico-artistico. Mi auguro che si possa risalire al più presto ai responsabili". Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l'incendio che ieri sera ha colpito il Parco archeologico in provincia di Trapani.
Risultano invece completamente distrutti il punto di ristoro, il corpo di guardia e il deposito vicino al tempio, il blocco dei bagni nei pressi dell’antiquarium e la tettoia delle case rupestri. Quasi tutta la staccionata protettiva della strada che conduce al teatro e le recinzioni di sicurezza sono stati ridotti in cenere, così come i cavi elettrici e i corpi illuminanti nei pressi del teatro.
Delle 5 vittime totali, tre sono morte per gli incendi in Sicilia. Dopo la notizia di una donna deceduta a Palermo, perché l'ambulanza che doveva soccorrerla è rimasta bloccata dai roghi sulle colline della città, una coppia di anziani è stata trovata morta in una casa di villeggiatura a Cinisi. I due trascorrevano l'estate in una zona che poi è stata raggiunta dagli incendi, hanno spiegato all'AGI i vigili urbani del comune vicino all'aeroporto Falcone e Borsellino.
Situazione in lento miglioramento
La situazione incendi "è in lento e progressivo miglioramento in buona parte dell'isola, grazie anche al miglioramento delle condizioni ambientali". Lo sottolinea la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco. Criticità si registrano ancora nelle provincie di Palermo, Catania, Siracusa e Messina.
In particolare:
- a Palermo, ci sono 16 interventi e le aree ancora interessate sono quelle di Cefalù, Piana degli Albanesi, Bellolampo.
- a Catania, gli interventi sono 140 e le aree ancora interessate dagli incendi sono: Pedara, Nicolosi, Valverde, Giarre, Vizzini, A18 (a tratti), zona balneare Vaccarizzo, Timpa di Acireale (Santa Tecla).
- a Siracusa, sono stati effettuati 19 interventi nella notte scorsa, 10 sono in atto e 49 sono in coda. Le zone ancora interessate sono quelle di Melilli, San Cusumano, Castelluccio (Costa Saracena), Villasmundo e, a tratti, la SS 114.
- a Messina, la situazione è in miglioramento rispetto a ieri, gli interventi in coda sono 5. Le aree critiche, al momento, sono quelle della fascia ionica (S. Teresa Riva, Letojanni).
- a Ragusa, Caltanissetta, Enna e Agrigento, la situazione tende lentamente e progressivamente a migliorare.
Lombardia in stato di emergenza
Intanto ieri il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha formalizzato al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri competenti e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, la richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la regione.
L'atto fa riferimento "agli eventi meteorologici avversi di significativa intensità che hanno causato danni intensi e dissesti in vari territori provinciali, a cui si aggiungono quelli in corso anche in queste ore".
Il governatore nel motivare la richiesta spiega come "nei territori interessati sia pienamente operativa la struttura sistema regionale di protezione civile" coordinata dall'assessore alla Sicurezza e Protezione Civile, Romano Maria La Russa, "per gli interventi necessari all'assistenza alla popolazione e la rimozione del materiale che ha invaso le strade, i centri urbani e coinvolto edifici pubblici e privati e per l'attivazione delle prime misure per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche".