AGI - Salvatore Parolisi non fa un passo indietro e, dopo 12 anni di carcere, si professa ancora una volta innocente. Ha tradito la moglie Melania Rea, ma non l'ha uccisa. Il 45enne, in permesso premio di 12 ore, ospite della trasmissione di Rai Tre "Chi l'ha Visto?", ripete: "Sono innocente: non ho ucciso io Melania". "L'ho tradita mille volte, anche 4 anni con una francese, perché mia moglie mi lasciava solo ed era una mammona.
Voleva addirittura dormire con la madre invece che con me", aggiunge l'ex caporalmaggiore dell'Esercito già condannato a 20 anni in via definitiva. Poi ancora: "Tradire qualcuno non significa essere un assassino. Io non l'ho ammazzata e invece adesso la gente ha mille pregiudizi nei miei confronti. Se trovassi un lavoro potrei uscire, ma chi me lo dà un lavoro? Quando sentono il mio nome e cognome fanno il deserto". Parole pesanti che hanno ferito inevitabilmente i familiari della vittima.
Parolisi sta scontando una pena a 20 anni di reclusione per omicidio pluriaggravato. A condannarlo la Corte di Cassazione nel 2016. L'ex militare potrebbe però uscire presto grazie alla buona condotta: tra quattro anni, infatti, potrà uscire definitivamente dalla sua cella. In primo grado era stato condannato all'ergastolo in rito abbreviato. In appello la condanna si è ridotta a 30 anni, per scendere a 20 di fronte alla Suprema Corte.
L'omicidio
Melania Rea, una giovane mamma di 28 anni, originaria di Somma Vesuviana, provincia di Napoli, sparisce da un parco di Ascoli Piceno mentre il marito spinge la figlia sull'altalena. E' il 18 aprile del 2011 e nessuno immagina cosa è accaduto veramente. Partono le ricerche, le indagini dei carabinieri di Ascoli Piceno in due giorni subiscono una svolta inaspettata: il corpo senza vita di Melania viene ritrovato in un bosco di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo, molto lontano dal luogo della scomparsa.
La donna è stata uccisa. Il ritrovamento è chock: ha i pantaloni abbassati, ferite mortali da 35 coltellate sul corpo e il segno di una svastica incisa su una coscia. Mentre la 28enne viene uccisa sua figlia Vittoria di soli 18 mesi dorme sul seggiolino dell'auto parcheggiata poco distante. Dopo il ritrovamento del corpo i sospetti, inevitabilmente, si concentrano sull'ultima persona che l'ha vista viva: suo marito.
E Parolisi non fa nulla per allontanare da sé i tanti dubbi degli investigatori. Tra l'altro chiede alla sua ultima amante, la soldatessa Ludovica, di negare la relazione extraconiugale. I due si conoscono da tempo, perché Parolisi, istruttore di reclute nella scuola femminile dell'Esercito di Ascoli Piceno, è stato il suo insegnante. ieri sera, nel corso della trasmissione di Rai Tre, Ludovica viene definita: "una semplice scappatella". Difficile crederlo: l'ex caporalmaggiore aveva programmato con Ludovica una vacanza per il week end di Pasqua sulla costiera amalfitana per presentarsi ufficialmente ai suoi genitori. E sua moglie Melania viene uccisa 5 giorni prima.