AGI - Un bambino sale le scale di una botola aperta verso il cielo per accendere una luce sul proprio quartiere. Si intitola "Adduma" ('accendere') il nuovo murale di Millo allo Sperone di Palermo, promosso da Sperone167, l'ottava opera nel quartiere che arricchisce il nuovo parco d'arte urbana della città in questa periferia proiettata sul mare. Con oltre 120 opere murarie nel mondo, salendo a quota 27 metri su una palazzina di viale Giuseppe Di Vittorio, l'artista disegna futuri possibili e ostinati, necessariamento frutto di una partecipazione collettiva.
Come è stata la festa nel segno della comunità, della danza, della musica, unendo generazioni del quartiere, ma anche di altre zone della città. Bimbi, anziani, adulti, famiglie, operatori di strada, attivisti, insegnanti, presenze importanti come l'instancabile e visionaria preside della "Pertini", Antonella Di Bartolo, il parroco Ugo di Marzo.
Millo consegna la sua opera con fiducia e trepidazione al tempo stesso: "E' vostra, custoditela", che è poi l'invito a custodire il sogno di questa comunità e le sue relazioni. Descrive così la sua opera che arricchisce 'l'Atelier Sperone': "Salendo una scala immaginaria sospesa sulla città attraverso una piccola botola fino ad arrivare ad accendere una luce che mostri agli occhi attenti ciò che manca quando le istituzioni sono lontane e la vita si fa difficile, ma che soprattutto illumini ciò che più vorremmo vedere: i nostri sogni avverarsi e le nostre battaglie vinte. Spero che questa opera possa far parlare di un quartiere dalle infinite potenzialità e possa mostrare a tutti che anche se in salita, bisogna sempre provarci".
Un altro pezzo fondamentale del puzzle umano dello Sperone è un altro formidabile artista, Igor Scalisi Palminteri, ormai un monumento - anche per dimensioni - della socialità attiva, creativa e responsabile: "Conosciamo i problemi di questo posto, sappiamo bene che ci sono urgenze più grandi rispetto a quella di dipingere un muro: manca il lavoro, l'asilo, un parco giochi per i bimbi. Può non servire a niente, ma siamo convinti che coltivare la bellezza e la cultura rende tutto migliore, ci rende migliori, ci fa guardare in modo diverso questo quartiere".
Così, linaugurazione è stata una festa per tutti con il contributo musicale di Chiara Costa, La Bottega delle Percussioni, Mavarìa, Mistical Sound, Southside Record, le voci e il confronto tra il quartiere e Sperone167. Una festa partecipata da residenti tutte le età e da cittadini provenienti da altri quartieri nonostante le minacce di pioggia. Oltre agli eventi collaterali, l’Alleanza Creativa Sperone167 che ha promosso l’iniziativa ha restituito un campo di bocce e delle panchine sotto la nuova parete di viale Giuseppe Di Vittorio come spazio pubblico negato e restituito ai cittadini. Fondamentale il lavoro dei volontari di Sperone167 e degli abitanti del quartiere che hanno partecipato attivamente e con grande entusiasmo.
L’intervento attivato da Sperone167 fa parte di un processo di rivitalizzazione dal basso attraverso il potere rigenerativo delle arti a cui hanno aderito associazioni, imprenditori, istituti scolastici e liberi cittadini con lo scopo di accendere i riflettori sulle fragilità dei quartieri simbolo delle periferie di tutto il mondo contribuendo ad una narrazione diversa rispetto alle cronache. Le azioni di Sperone167 non usufruiscono di finanziamenti pubblici. L’Alleanza crede nella "partecipazione attiva e nei movimenti dal basso, nell’autodeterminazione e nella giustizia sociale". I fondi per realizzare l’esperienza di Millo sono stati raccolti attraverso una festa di finanziamento.