AGI - Il pianeta se ne frega. ‘Bello Mondo’ va letto a partire da questa prospettiva rovesciata. Si sente dire spesso: “Cosa possiamo fare per salvare il pianeta?”. Il pianeta invece sta bene, benissimo. Ce lo confessa proprio lui in persona e non è una dichiarazione negazionista. Anzi. “Ehi devo dirti un segreto. Io sto benissimo, sono in pienissima forma. Sai, un grado in più, un grado in meno per me non cambia niente. In questi miliardi di anni ho attraversato momenti ben più caldi e ben più freddi ”.
‘Bello Mondo’ scritto per Mondadori da Federico Taddia, autore tv, conduttore, divulgatore scientifico, ed Elisa Palazzi, climatologa e ricercatrice, suggerisce ai ragazzi e a chiunque lo sfogli camminando o nuotando sotto al cielo che “non si tratta di salvare il pianeta ma noi stessi dai possibili effettivi negativi e fuori controllo di un clima che cambia troppo e troppo in fretta, soprattutto per mano nostra”.
E allora il mondo va salvato per salvare noi oltre che “per la diversità delle creature che popolano questo universo singolare” e “per il mistero della rosa che prodiga colore e non lo vede” come cantano i versi della poesia di Mariangela Gualtieri da cui prende ispirazione il titolo di un podcast di successo e ora il libro.
Per capire come mettere al sicuro noi e la bellezza che ci ospita, gli autori spiegano con puntiglio scientifico ma anche con allegria e ironia perché nubifragi, siccità e altri disastri ‘estremi’ stiano devastando il mondo con cambiamenti così rapidi da disintegrare ogni record. E, svelato il perché, incedono sulla strada del come e del quando agire facendosi accompagnare dal diario intimo del pianeta che si racconta nelle sue inquietudini di adolescente di 4,5 miliardi di anni, e da fulminee domande e risposte degli scienziati sul clima estremo, sulle foreste e i ghiacciai che diventano sottili come sfoglie, sui mari che si svuotano, sulla varietà delle specie che diminuisce, sulla sempre più rara meraviglia della neve. ‘Bello Mondo’ è anche un libro di barricate che sprona a rompere le scatole in modo a volte tenero, piantando un albero, a volte polemico, partecipando alle manifestazioni, a volte in modo pratico, spiegando che anche cancellare la posta elettronica o le foto che non si guardano più contribuisce a far respirare meglio. Senza mai perdere di vista l’idea che, prima ancora che utile come casa per viverci, il mondo è proprio bello "per l'amor che se move il sole e le stelle muove tutto in noi".