AGI - Due testimonianze, di cui una proveniente da una bambina, avrebbero indicato agli inquirenti che la piccola Kata sarebbe stata portata via da un uomo, nel pomeriggio di sabato scorso, dal cortile dell'hotel Astor di Firenze. Gli inquirenti, si apprende da fonti vicine all'indagine, ipotizzano anche la presenza di un 'covo' vicino all'albergo occupato, dove chi avrebbe rapito la bambina potrebbe averla tenuta per alcune ore. Le perquisizioni di ieri fuori dal perimetro della struttura occupata non avrebbero dato esito positivo
Racket di alloggi tra i moventi
Gli inquirenti, impegnati a scandagliare a 360 gradi ogni pista per arrivare a chi avrebbe rapito Kata, sembrano concentrarsi in queste ore sulla guerra tra gruppi rivali per le camere dentro l'ex hotel Astor occupato. Guerra che vedrebbe contrapposte tre fazioni, due di peruviani, di cui una vicina alla famiglia della bambina scomparsa, e una di rumeni e che s'inserirebbe in un racket che prevederebbe il pagamento di un prezzo (dagli 800 ai 1500 euro) per l'ottenimento di un alloggio nella struttura.
Filmata mentre esce e rientra sola in cortile
Il circuito di telecamere intorno all'ex hotel Astor ha ripreso, la bambina alle 15.01 del giorno della scomparsa mentre lasciava il gruppo di bambini con fratellino e si dirigeva, da sola, verso la porta del cortile laterale, per poi rientrare nello stesso cortile. Al momento sarebbe l'ultima immagine della bimba.
Scarcerato il padre
Lo zio e il fratellino di Mia Kataleya Chicllo Alvarez una struttura occupata, sono stati convocati dal pm Christine Von Borries come testimoni. Il giudice ha disposto la scarcerazione di Miguel Angel Romero Chiccllo, padre della piccola. L'uomo si trovava in custodia cautelare nel carcere fiorentino di Sollicciano dopo una condanna in primo grado per furto. Il tribunale ieri sera ha attenuato la misura cautelare, applicandogli l'obbligo di firma.
Una segnalazione di una bambina in compagnia di una donna a bordo di un autobus è stata fatta a Bologna. Immediatamente è stato attivato un piano di ricerche di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa sabato scorso a Firenze, nell'ex hotel Astor occupato in via Maragliano dove la piccola vive con la madre e un fratellino. È quanto si apprende da fonti investigative.
Sopralluogo del pm in ex hotel Astor
Il pm Christine Von Borries ha effettuato un sopralluogo all'ex hotel Astor. Il magistrato ha ispezionato sia l'interno che gli spazi esterni dell'edificio occupato in cui vive la bambina con la sua famiglia.
Procura apre fascicolo per sequestro di persona
Sequestro di persona a scopo di estorsione. È questo il titolo di reato con cui è stato aperto il fascicolo dalla procura di Firenze in merito alla scomparsa di Kata. Si tratta di un reato di competenza della direzione distrettuale antimafia e per questo è stato coassegnato a due magistrati. Secondo le risultanze investigative, il rapimento è l'ipotesi più accreditata al momento. Nel pomeriggio, la procura ha ascoltato la madre della bambina e un'amica.
Secondo quanto si apprende, inizialmente il fascicolo sarebbe stato aperto per l'ipotesi di reato di abbandono di minore e successivamente sarebbe stato cambiato in sequestro di persona. "Non abbiamo novità rispetto a ieri - ha spiegato il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze - È confermata la ricostruzione con la bambina che giocava nel cortile e poi tra le 15 e le 15,15 è stata persa di vista".
"La madre e altri hanno iniziato a cercarla e poi quando hanno perso la speranza di trovarla, alle 20 sono andati alla stazione dei carabinieri di Santa Maria Novella e mentre presentavano la denuncia immediatamente la Prefettura ha avviato immediatamente il piano persone scomparse".
Il mitomane
"Una amica della madre ha ricevuto una telefonata di una persona che diceva che la bambina era con lui. Riteniamo che fosse un mitomane, non ha fornito elementi pratici e non ha detto perché avrebbe fatto il sequestro. Riteniamo che sia una telefonata fallace ma ci stiamo lavorando lo stesso per individuare l'autore". Lo ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze.
"Stiamo cercando di rintracciare la persona che ha fatto la telefonata". Circa il nome fatto ai carabinieri dalla madre della bimba, il generale Vitagliano precisa: "La madre facendo una valutazione di buon senso, ha supposto la sparizione della figlia collegata a litigi avvenuti all'interno della struttura, ma non ci ha dato un nome preciso". Voglio "precisare - aggiunge - che non ci sono state richieste di denaro o a carattere estorsivo".