AGI - Ci sono dieci persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Denise Galatà, la studentessa di 18 anni morta martedì scorso nelle acque del fiume Lao, in provincia di Cosenza. La ragazza era in gita scolastica insieme ai suoi compagni di un istituto di Polistena (Reggio Calabria) e stava praticando rafting quando, per cause in corso d'accertamento, è caduta in acqua.
Il suo corpo è stato recuperato ieri. Fra gli indagati ci sono le guide e il sindaco di Laino Borgo (Cosenza), Comune in cui ricade il tratto di fiume in cui è avvenuta la tragedia. Le indagini dei Carabinieri sono coordinate dalla procura della Repubblica di Castrovillari. Domani dovrebbe essere eseguita l'autopsia sul corpo della ragazza.
Vietato l'accesso al fiume
Il sindaco di Papasidero, Fiorenzo Conte, ha interdetto l'accesso al fiume Lao, nel Cosentino, dopo la tragedia di martedì scorso nella quale ha perso la vita la studentessa Denise Galata'. Il provvedimento è in vigore da oggi ed è stato adottato con un'ordinanza che interrompe ogni attività sul fiume Lao e sui suoi affluenti "in segno di vicinanza e solidarietà ai familiari della giovane vittima". Nel provvedimento il Comune precisa, inoltre, che il divieto si è reso necessario sia per non interferire nelle indagini della Procura e anche per il protrarsi delle condizioni meteo avverse". Intanto, alle dieci di questa mattina è prevista l'autopsia sul corpo della diciottenne.
Per la morte della giovane sono indagate dieci persone e la Procura di Castrovillari ha disposto il sequestro della "Pollino Rafting", la società che ha organizzato le escursioni. La giovane del Reggino era in gita scolastica con compagni e professori del liceo che frequentava.