AGI- Chiesti 30 anni di carcere per Erzsebet Katalin Bradacs, la donna di origini ungheresi che il 1 ottobre 2021 a Po' Bandino, frazione di Città della Pieve, secondo l'accusa, avrebbe ucciso a coltellate il figlio Alex di due anni, per poi portarlo in un vicino supermercato, adagiarlo sul nastro trasportatore di una cassa e sostenere che il piccolo fosse stato aggredito da uno sconosciuto poco prima, mentre la donna si era allontanata di pochi passi dal luogo dove si erano fermati a fare merenda, per raccogliere un giocattolo del bambino.
Una ricostruzione che le indagini smontarono ben presto, portando all'arresto della donna. Per il pm Manuela Comodi l'imputata è stata "lucida e determinata" nel compiere il delitto, riconoscendo un vizio parziale di mente, ha chiesto che la donna venga riconosciuta colpevole di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione
La difesa: "Amava il suo bambino"
"Amava il suo bambino, non gli avrebbe mai fatto del male", ha detto l'avvocato Enrico Renzoni, che, con l'avvocato Luca Maori, difende la donna. La difesa ha voluto così sottolineare il disturbo dissociativo riscontrato alla donna, e ha chiesto l'assoluzione della madre per incapacità mentale e l'applicazione di una misura di sicurezza "perché non sia una minaccia per sé e per altri, perché la curino".
La Corte d'assise di Perugia si è ritirata in camera di consiglio, a conclusione delle repliche delle parti, per decidere se condannare o assolvere la donna