AGI - Condannati, insieme alla stessa pena. Elena Gioia e Giovanni Limata dovranno scontare 24 anni di carcere per aver ucciso il padre di lei, Aldo, 52 anni. I due fidanzati, lei appena 18enne all'epoca dei fatti, e lui 23enne, non sopportavano l'avversione della famiglia Gioia per la loro relazione, fatta di migliaia di messaggi in chat, e poche, pochissime occasioni per stare insieme.
La corte d'Assise di Avellino, nel giudizio immediato, ha accolto in pieno le richieste del pm Vincenzo Russo e ha disposto anche il risarcimento per i familiari. I fratelli di Aldo Gioia si sono costituiti parte civile nei confronti del giovane e della nipote.
I fatti risalgono alla sera del 23 aprile 2021, quando Aldo Gioia, che si era addormentato sul divano di casa, si ritrovò Giovanni Limata addosso, mentre lo colpiva più e più volte con un coltello da caccia. Morì dissanguato in ospedale, nonostante la moglie e l'altra figlia avessero chiesto i soccorsi.
Limata era entrato nell'appartamento in un edificio dl corso Vittorio Emanuele grazie a Elena, che aveva finto di uscire per buttare l'immondizia e aveva lasciato la porta d'ingresso aperta. Lei poi si chiuse nella sua camera, aspettando che Giovanni finisse tutto. Avevano progetto di sterminare tutta la famiglia. Non ci riuscirono, perché Giovanni esitò di fronte alle urla della mamma e della sorella di Elena. Il giovane scappò in modo rocambolesco a casa sua, a Cervinara, dove poi la polizia venne a prelevarlo.
Elena rimase a casa, fingendo che dei rapinatori avessero aggredito suo padre. Versione che Aldo Gioia confermò, per salvare la figlia. Anche la madre cercò di proteggere la ragazzina, ma quando poi apprese che suo marito era morto in ospedale, cambiò completamente atteggiamento. I due fidanzati non hanno più contatti dal giorno dell'arresto. Limata due anni fa cerco anche di suicidarsi in carcere.