AGI - Torbo aspetta la piena del Po. Dopo che la notte è passata senza segnalazioni di criticità e richieste di supporto, come ha fatto sapere il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, continua a piovere su tutto l'arco alpino occidentale, seppure non con forte intensità.
Il Po continua a gonfiarsi ed ha superato il livello di guardia a Villafranca e Carignano. Il livello è salito di 1,5 metri in un solo giorno ai Murazzi e in più punti ha raggiunto livelli di preallarme. La piena, seppur di una portata moderata, dovrebbe attestarsi intorno ai mille metri cubi d'acqua al secondo, ed è attesa in serata.
Restano chiusi i Murazzi, mentre col crescere del livello dei fiumi sono stati interdetti al transito i passaggi ciclopedonali in prossimità delle sponde. Il Comune raccomanda ai cittadini "prudenza, specie nelle zone più vicine ai corsi d'acqua".
I livelli di alcuni torrenti (Varaita, Ghiandone) continuano a essere poco sopra il livello di guardia, stabile l'Ellero poco sotto il livello di guardia.
I centri operativi comunali (Coc) aperti sono diventati 90: 50 in provincia di Cuneo, 38 in provincia di Torino, più Casale Monferrato (AL) e Rocca d'Arazzo (AT). Sul territorio sono all'opera 1.170 volontari, di cui 780 del Coordinamento regionale e 390 del Corpo AIB, che si occupano soprattutto del monitoraggio del territorio.
Le zone a rischio
Resta in vigore l'allerta arancione in Alta e Bassa Valsusa e nelle valli Chisone, Pellice, Stura, Orco, Lanzo, Sangone, Varaita, Maira, Po, Tanaro e nella pianura cuneese. Sul resto del territorio l'allerta è gialla (zone di Toce e Scrivia escluse). Fino al pomeriggio di domenica sono attese precipitazioni forti o molto forti sulla fascia pedemontana di Torinese e Cuneese.
Sotto osservazione sono anche molti corsi d'acqua a causa del maltempo che ha devastato la Romagna, ma con danni pesanti anche nelle regioni limitrofe dalla Toscana alle Marche dopo che il primo quadrimestre del 2023 aveva fatto segnare il 15% di precipitazioni in meno ma con punte di oltre il 40% in meno al nord, rispetto alla media storica
Se in Piemonte è allarme per il passaggio la piena del Po, le intense precipitazion hanno colpito importanti aree agricole del Paese. Nel Mugello, in Toscana, il maltempo, che in poche ore ha scaricato tra Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio oltre 150 mm di pioggia innescando decine di "slavine" di fango che hanno "staccato", come se fossero state tagliate a fette, interi pezzi di terreni coltivati, colline, pascoli e boschi e castagneti da frutto.
Le numerose frane e smottamenti causati dalle eccezionali piogge rendono impossibile accedere alle aziende agricole, ai terreni seminati e ai pascoli con grande preoccupazione per i tempi di ripristino della viabilità che è, in molti tratti, compromessa.
Nelle campagne allagate delle Marche sono a rischio le coltivazioni di grano, di girasole, di colza, ma anche di frutta, ortaggi e fieno per l'alimentazione egli animali negli allevamenti.