AGI - Potrà formare fino a 80 piloti di caccia di quarta e quinta generazione l'anno, fra italiani e stranieri, l'International Flight Training School (Ifts), i cui corsi sono cominciati nell'ottobre scorso nella base dell'Aeronautica militare di Decimomannu (Cagliari), in Sardegna. Con una cerimonia cui hanno partecipato rappresentanti di forze armate dei Paesi che hanno scelto di addestrare qui i loro top gun, è stato inaugurato, a cinque anni dal progetto, il nuovo campus di oltre 35 mila metri quadri, su un'area di oltre 130 mila metri quadri.
La scuola ha un centro logistico e di manutenzione, hangar, linea di volo per i 22 M-346 in dotazione, e una struttura destinata al Gbts (Ground based training system) che include due full mission simulator e tre simulatori sintetici 'part task trainer' per i moduli d'addestramento per gestire emergenze e missioni avanzate, oltre aule e uffici.
Per i piloti è disponibile un centinaio di alloggi. Oltre 300 maestranze sono state coinvolte nei cantieri per completare le opere civili e infrastrutturali. A regime l'indotto sarà di oltre 300 addetti civili, di cui 150 con alto livello di specializzazione. Ogni anno nel campus si muoveranno oltre 400 persone, tra dipendenti civili militari e studenti. L'Ifts è il risultato dell'impegno congiunto di Aeronautica militare e Leonardo, in partnership con Cae, in collaborazione con la Regione Sardegna.
I Paesi interessati
"Stiamo addestrando una ventina di persone in questo momento, ma è soltanto la parte embrionale", ha spiegato ai giornalisti il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, generale Luca Goretti, dopo la cerimonia d'inaugurazione del campus, alla presenza di rappresentanti di forze armate straniere provenienti da Austria, Bahrein, Belgio, Brasile, Canada, Giappone, Olanda, Polonia, Singapore, Spagna, Svezia, Turkmenistan, Gran Bretagna e Ungheria.
"A regime quest'anno saranno circa 56 i piloti in formazione e dal prossimo anno avremo la massima capienza: circa le 80 persone che avevamo programmato nel nostro business plan. Ci sono molte più domande rispetto all'offerta formativa. Saremo costretti a dire di no a qualcuno". "C'e' una riserva per gli italiani", ha precisato Goretti.
"Dobbiamo assicurare prima di tutto l'addestramento dei nostri piloti, poi siamo aperti ad altri. Abbiamo un numero fisso di una ventina di posti l'anno che sono appannaggio degli italiani, i quali hanno la possibilità di dialogare con colleghi di altri Paesi".
Nella scuola, con 40 istruttori, sono programmate fino a 8 mila ore di volo l'anno. "I piloti militari di domani delle nostre forze aeree devono saper cooperare, perché oggi e sicuramente domani dovremo volare insieme, dovremo combattere insieme e difendere il nostro Paese insieme", ha detto il generale Goretti durante la cerimonia, rivolto ai rappresentanti delle forze armate straniere. "E non è soltanto un problema europeo, ma globale. Se anche il Giappone è a bordo, forse abbiamo delle eccellenze. L'Aeronautica militare è sempre stata leader nell'addestramento avanzato".
Il ruolo di Leonardo
"Questo è in posto che potrebbe essere in qualunque Paese avanzato del mondo. Un'infrastruttura impressionante", ha evidenziato l'ex ministro Roberto Cingolani, nel suo primo discorso pubblico, pronunciato 36 ore dopo - come ha sottolineato - aver assunto l'incarico di nuovo amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, azienda italiana leader nell'Aerospazio, difesa e sicurezza.
"Ho preso l'impegno per fornire tutta l'innovazione necessaria", ha aggiunto Cingolani a proposito della qualità dell'Ifts, che si avvale di un sistema integrato di addestramento e sull'innovativa tecnologia Lvc (Live, virtual and constructive), "per mantenere lo standard elevato e un punto di riferimento". Lvc consente agli allievi di interagire, attraverso un simulatore, coi piloti in volo nella stessa missione addestrativa.
La tecnologia permette di riprodurre scenari complessi fino a 10 aerei tra forze amiche e nemiche che interagiscono come se stessero tutti volando nello stesso cielo. "Prossimamente", ha preannunciato il generale Goretti, "firmeranno i technical agreement anche la Svezia, l'Olanda, l'Ungheria e altri che si stanno affacciando".
"Per preparare un pilota occorre circa un anno, un anno e mezzo, ma questa nuova struttura consentirà anche di ridurre i tempi, perché l'addestramento e la tecnologia che Leonardo riesce a produrre consentono di ridurre i tempi di formazione", ha spiegato il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica. "La presenza di 12 Paesi stranieri fa vedere l'importanza di questa infrastruttura all'avanguardia, che rappresenta un'eccellenza italiana", ha detto il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, a margine della cerimonia. "Il capitale umano è quello che fa la differenza. Questa struttura attirerà centinaia di allievi da tutto il mondo, dal Sudamerica, all'Europa e dal Medio Oriente all'Asia.