AGI - La gestione degli orsi in Trentino è al centro di uno scontro politico che influirà sulle elezioni del 22 ottobre per il rinnovo del consiglio provinciale. A poche ore dal post dell'attuale presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, in serata è giunto quello piccato del suo predecessore di centrosinistra, Ugo Rossi, ora consigliere provinciale di opposizione.
"Credo che il numero di minacce che ho ricevuto in queste settimane e le manifestazioni sotto casa siano la risposta a chi mi accusa di non avere coraggio", ha scritto Fugatti, facendo riferimento alle contestazioni ricevute nell'ultimo mese, da quando un plantigrado identificato come l'orsa 'Jj4' ha aggredito mortalmente Andrea Papi.
Il presidente della Provincia è diventato bersaglio di accuse e attacchi per le ordinanze di abbattimento degli esemplari problematici, poi sospese dal Tra di Trento, e di denunce da parte delle associazioni animaliste.
La replica dell'ex presidente
Rossi non ha apprezzato il post di Fugatti e ha risposto con una nota: "Il coraggio gli è mancato soprattutto da aprile 2021 fino alla data del tragico evento" ovvero quando "il Tar di Trento scriveva nella sentenza cosa la Pat (Provincia Autonoma di Trento, ndr) avrebbe dovuto fare da lì in poi".
Rossi indica che il Tar aveva scritto di "rivalutare la pericolosità dell'orsa 'Jj4' e utilizzare la procedura ordinaria, cioè la legge 9/2018 che conferisce al presidente Pat il potere di disporre catture o abbattimenti previo parere non vincolante di Ispra, per fare le azioni conseguenti cioè le ordinanze".
Rossi, nel condannare e offrire la piena solidarietà per le minacce, ha ricordato quelle "che ricevetti anche io assieme alla mia famiglia, mentre allora Fugatti, invece, accompagnato da autorevoli esponenti di peso nazionale della Lega, chiedeva le mie dimissioni".
"Non sarà certo su questa strada di roboanti dichiarazioni contro giudici e animalisti", ha concluso Rossi, "che si può pensare di dare risposte serie a quanto chiedono i cittadini".