AGI - Alessia Pifferi, accusata di aver lasciato la figlia Diana morire di stenti dopo averla abbandonata una settimana a fine luglio 2022, può partecipare al processo davanti alla Corte d'assise di Milano in cui è imputata di omicidio pluriaggravato. Lo hanno deciso i giudici, presieduti da Ilio Mannucci Pacini, respingendo la richiesta di perizia formulata dall'avvocato Alessia Pontenani sulla capacità della madre di Diana di sostenere il giudizio.
L'istanza era basata su una relazione degli psicologi del carcere San Vittore che avrebbero ipotizzato dei deficit cognitivi nell'imputata. Una tesi a cui si sono opposti i pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro. "Non c'è nessun elemento per ipotizzare che Alessia Pifferi possa aver agito in maniera non consapevole", ha detto in aula il pm De Tommasi.
Alessia Pifferi dovrà partecipare al processo
"Non emerge alcun elemento che possa far dubitare la piena capacità di partecipare al processo come è evidentemente successo finora senza che mai fosse prospettata questa possibilità", ha motivato il giudice nel rigettare la richiesta.
Alessia "non ha mai chiesto scusa, nemmeno nelle lettere che ha inviato a me e a mia madre, e non le risponderò mai fino a che non chiederà almeno scusa, io sono contro mia sorella ed è la parte giusta, perché quella che è morta è mia nipote".
La zia della bimba parte civile contro la sorella
Lo ha detto Viviana Pifferi dopo la seconda udienza del processo in cui la sorella è imputata per l'omicidio pluriaggravato della figlia Diana abbandonata e lasciata morire di stenti quando non aveva ancora 18 mesi. Come la prima udienza Viviana, assistita dall'avvocato di parte civile Emanuele De Mitri, ha scelto di indossare una maglietta con la foto della nipote.
Per la donna è stata poi corretta la decisione della corte di assise di non concedere la perizia sulla capacità di Alessia di sostenere nel processo: "Per una settimana l'ha abbandonata, non può essere un raptus di dieci minuti", ha sottolineato.
Prima dell'apertura dell'istruttoria dibattimentale i giudici hanno ammesso come parti civili la madre e la sorella di Alessia Pifferi mentre hanno escluso un'associazione. Le parti hanno poi presentato le rispettive liste prove. La Procura ha chiesto l'esame di alcuni testimoni e dell'imputata. Tuttavia, la corte sulla base della riforma Cartabia ha chiesto di circostanziare meglio i motivi per le audizioni di loro. La decisione sull'ammissione delle prove verrà presa nella prossima udienza del 15 maggio.
Una nuova istanza per la perizia psichiatrica
Se la richiesta di perizia sulla capacità di sostenere non è stata accolta, la difesa di Alessia Pifferi ci riproverà con un'altra sull'eventuale vizio di mentre al momento dei fatti, ovvero quando per una settimana tra il 14 e il 20 luglio ha abbandonato e lasciato morire di stenti la figlia Diana.
Lo ha precisato l'avvocato Alessia Pontenani fuori dall'aula al termine della seconda udienza del processo in cui difende la donna accusata dell'omicidio pluriaggravato. La nuova istanza sarà presentata all'esito dell'istruttoria dibattimentale, dopo che saranno sentiti due consulenti tecnici difensivi su aspetti psicologici e psichiatrici.