AGI - La presenza degli orsi in Trentino e nelle vallate confinanti dell'Alto Adige dove c'e' anche la problematica legata ai branchi di lupi, influirà sul turismo della prossima estate. Le segnalazioni di orsi nei boschi, anche vicino ai centri abitati, sono continue e generano preoccupazione tra la popolazione locale e potenziali turisti.
Nelle provincie di Trento e Bolzano il turismo soprattutto nelle località di montagna è sostentamento economico, è vita. Se a fine degli anni '90 la ripopolazione dell'orso bruno alle pendici del massiccio del Brenta era diventata per alcuni aspetti un volano turistico (l'orso appariva su ogni volantino, brochure o manifesto prodotto da Provincia Autonoma o aziende di soggiorno interessate), ora con l'aggressione mortale ad Andrea Papi nel pomeriggio del 5 aprile da parte dell'orsa 'Jj4', c'e' il forte rischio di ottenere l'effetto opposto.
Nell'ultimo mese assieme alle richieste di informazione da parte di possibili vacanzieri sono arrivate anche molte disdette. Gli operatori turistici delle zone interessate non forniscono dettagliati informazioni limitandosi a dire "hanno chiamato o scritto e-mail chiedendo informazioni", mentre dall'Alto Adige l'allarme è chiaro. La Provincia Autonoma di Bolzano è intervenuta con una nota nella quale, oltre a rivelare che sul territorio sono presenti tre orsi maschi, spiega che "le misure adottate sono incentrate sulla prevenzione e la dissuasione" e che "la priorità assoluta rimane quella di garantire la sicurezza della popolazione e degli ospiti che soggiornano sul nostro territorio".
Una chiarificazione dopo la preoccupazione ed incertezza espressa da decine di cittadini tedeschi che hanno contattato sia al Consolato generale di Germania a Milano che a quello onorario a Bolzano. In Alto Adige i contadini sono preoccupati da diverso tempo sia per la presenza dell'orso ma soprattutto dei lupi che sbranano le pecore e incutono paura.
L'allarme degli albergatori
Ora, però, iniziano ad allarmarsi anche gli albergatori che segnalano diverse disdette. Lo stesso presidente degli albergatori altoatesini dell'Hgv, Manfred Pinzger dice, "serve dire la verità, non è vero che l'orso non esiste" e non nasconde che dalla Val d'Ultimo e Val Martello, le due vallate più vicine a Val di Non e Sole in Trentino dove vivono gli orsi, arrivano più disdette. La Provincia Autonoma di Trento e Trentino Marketing hanno preparato un vademecum sul comportamento da tenere in caso di incontro con un orso. Molto forti sono i commenti da parte delle associazioni animaliste che indicano di 'boicottare' il turismo non per la presenza degli orsi, bensì per la politica adottata dalla Provincia Autonoma presieduta da Maurizio Fugatti che è quella dell'uccisione dei plantigradi.
Il prossimo 25 maggio il Tar di Trento entrerà nel merito se procedere all'abbattimento dell'orsa 'Jj4', e quindi sbloccare l'ordinanza di Fugatti, oppure optare - ipotesi che sta prendendo sempre più piede - per un trasferimento dell'orsa e di altri esemplari considerati problematici in santuari-rifugi all'estero: due strutture tedesche si sono offerte ad ospitare 'Jj4'. Infine, in bassa Val di Non, sempre sulle pendici del monte Peller, la 'montagna degli orsi', l'orso è stato avvistato pochi giorni fa lungo il 'Sentiero Margherita' nei pressi del centro abitato di Cunevo dove ci sono parchi giochi e campi sportivi.
Il sindaco di Contà, Fulvio Zanon ha scritto una lettera al presidente Fugatti, all'assessora all'agricoltura e alle foreste Giulia Zanotelli e al commissario del governo Filippo Santarelli avvertendoli di "segnalazioni costanti circa la presenza dell'orso sul territorio comunale che stanno generando paura e preoccupazione nelle famiglie e in tutta la comunità". Il primo cittadino ha sottolineato il fatto che "l'orso è stato avvistato anche sul 'Sentiero Margherita', in questo periodo particolarmente frequentato da famiglie e bambini, trattandosi di un percorso di facile accessibilità anche con i passeggini".