AGI - È stato un risveglio dolce quello che ha accompagnato Napoli nel day after del giorno più bello, almeno negli ultimi 33 anni, quello della conquista del terzo scudetto. Dopo la lunga festa, durata tutta la notte, la città riprende a vivere, con la certezza di essere capitale del calcio nostrano.
Tra le dichiarazioni ufficiali e il sentiment che accompagna i discorsi dei napoletani, non ci sono solo la gioia e l'entusiasmo per il traguardo sportivo centrato, ma anche la consapevolezza che la città si sia mostrata matura nei festeggiamenti, allontanando quasi del tutto i timori che circolavano nelle ultime settimane e gli avvertimenti che erano arrivati da più parti.
Napoli si è goduta la sua festa e, al netto di alcuni episodi, tutto è filato liscio. Tra questi c'è il danneggiamento della fontana del Carciofo, dove qualcuno ha divelto la ringhiera di ferro, nonostante le transenne di sicurezza montate nelle ore precedenti.
E poi i casi dei feriti, molti in seguito allo scoppio di petardi, dai quali va esclusa la morte di Vincenzo Costanzo, che sarebbe vicino al clan D'Amico e che sarebbe quindi stato ucciso per logiche legate alla camorra. Dalle prime ore del mattino la città prova a tornare con fatica alla routine di una giornata che dovrebbe essere 'normale'. C'è il traffico in centro, i mezzi pubblici affollati e le corse per raggiungere il lavoro.
Ma basta girare per le vie del centro per accorgersi della coda lunga dei festeggiamenti: i ragazzi vanno a scuola indossando la maglia dei propri beniamini, in molti si recano a lavoro indossando la sciarpa della squadra del cuore, nei Quartieri spagnoli risuonano ancora i cori che hanno animato la serata di ieri e la nottata, 'O surdato 'nnammurato', 'Ho visto Maradona', 'La capolista se ne va'.
In via Toledo non smettono di suonare le trombette e prosegue il pellegrinaggio al murales di Diego nei Quartieri, meta non solo dei napoletani, ma anche di tantissimi turisti. E mentre si sta assaporando ancora il piacere della vittoria dello scudetto, si pensa già ai prossimi appuntamenti per proseguire una scia di festeggiamenti che arriverà almeno fino a giugno.
In molti si chiedono dove atterreranno gli Azzurri di ritorno da Udine per poter tributare loro il giusto riconoscimento. Proprio per questo, il charter con a bordo i calciatori e lo staff potrebbe arrivare a Grazzanise nel primo pomeriggio, evitando così di creare disagi nella zona di Capodichino.
Guardando ai prossimi giorni, invece, c'è la partita di domenica contro la Fiorentina, che comunque vada sarà il preludio per un'altra festa. Notizie e appuntamenti che si rincorrono, in una città che vive sospesa tra euforia e normalità e che vuole continuare a vincere nel calcio, così come nella maturità e nella consapevolezza.