AGI – Tre giovani condannati in primo grado a otto mesi di carcere (pena sospesa) per avere organizzato una festa di Halloween all’Università Statale di Milano sono stati assolti in appello.
I giudici hanno riconosciuto agli studenti la ‘particolare tenuità del fatto’ col parere positivo del sostituto procuratore generale Rossana Penna, richiamandosi alla novità normativa introdotta tra la prima sentenza, un anno fa, e quella di oggi. Con la riforma Cartabia questo istituto è stato esteso.
L’accusa era di ‘invasione di edificio’ perché il 31 ottobre del 2019 avevano dato vita in un salone davanti all’Aula magna dell’ateneo al ritrovo per Halloween con discoteca e tre disck jockey che si alternavano alla consolle proponendo "musica trash-techno", bevande alcoliche e la richiesta di tre euro per l’ingresso "senza avere osservato le prescrizioni dell'Autorità a tutela dell'incolumità pubblica'.
Già in primo grado i tre, assistiti dagli avvocati Mirko Mazzali e Guido Guella, erano stati assolti dalle altre ipotesi di reato di deturpamento e imbrattamento e di ‘apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo’ con le formule ‘per non aver commesso il fatto’ e ‘il fatto non sussiste’. Altri 4 ragazzi erano stati assolti fin da subito da tutte le accuse.
Il giudice Alberto Nosenzo aveva stabilito a carico dei tre condannati anche il versamento alla Statale, parte civile, di circa 6mila euro che ora, alla luce dell'assoluzione, viene 'cancellato'.