AGI - Una donna di 38 anni, che aveva partorito da soli due giorni, è stata salvata grazie ad un trapianto di fegato eseguito con la tecnica detta dei '2 tempi', la paziente cioè è stata lasciata senza fegato per più di 12 ore.È accaduto all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
La donna, di origine peruviana, giunta quasi al termine della sua seconda gravidanza, si era presentata al Pronto soccorso dell'ospedale Martini dell'ASL Città di Torino in preda ad una colica addominale, accompagnata da una crisi ipertensiva. Avendo riscontrato uno stato di sofferenza fetale, gli ostetrici ginecologi del gruppo del dottor Marco Camanni hanno proceduto immediatamente con il parto cesareo.
In sala operatoria, tuttavia, dopo la nascita del neonato, si sono resi conto che la situazione della puerpera era estremamente grave, a causa di un importante sanguinamento addominale proveniente dal fegato, organo che era andato incontro ad un raro fenomeno di rottura spontanea nell'ambito di una cosiddetta sindrome HELLP.
I chirurghi sono subito intervenuti, provvedendo al tamponamento dell'emorragia epatica con telini chirurgici. Nelle 24 ore successive la situazione di shock emorragico è stata lentamente recuperata, grazie alle cure del gruppo di rianimatori. Malgrado ciò, la paziente aveva sviluppato una progressiva necrosi del fegato, determinante uno stato di severa insufficienza epatica e di emorragia persistente.
Per la donna è stato disposto il trasferimento direttamente nella sala operatoria del Centro Trapianti all'ospedale Molinette. Dopo circa 36 ore dal parto, la situazione clinica della paziente era drammatica. Il fegato era andato incontro a fenomeni di necrosi emorragica con irreparabili multiple lacerazioni. Il solo modo per arrestare definitivamente l'emorragia epatica è stato quindi la rimozione totale del fegato, con temporanea derivazione del sangue della vena porta direttamente nella vena cava inferiore.
Già dalla sala operatoria è partita la corsa contro il tempo, con la richiesta superurgente del fegato di un donatore, diramata dal Centro Regionale Trapianti Piemonte e Valle d'Aosta verso il Centro Nazionale Trapianti di Roma.
L'opportunità estremamente favorevole di un donatore di gruppo sanguigno compatibile disponibile in Toscana è stata colta immediatamente, grazie anche al lavoro del servizio di Emergenza del 118 di Torino, che ha garantito l'organizzazione dei trasporti dell'equipe trapianti in tempi record.
Dopo sole 13 ore dal momento della rimozione totale del fegato, e dopo aver trascorso la notte nella Terapia Intensiva delle Molinette, durante la quale le sue condizioni si sono stabilizzate, la paziente ha potuto essere sottoposta con successo all'impianto del fegato del donatore. La ripresa funzionale dell'organo trapiantato è stata valida ed immediata.
La paziente è ancora ricoverta in Terapia intensiva alle Molinette, ma ha recuperato la stato di coscienza e le sue condizioni cliniche migliorano giorno dopo giorno, così come stanno migliorando le condizioni del suo piccolo, degente presso la Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Maria Vittoria.
"Un trapianto che si può definire miracoloso, nei tempi, nei modi e nelle procedure - commenta Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino - tutto ha coinciso alla perfezione ed ancora una volta la nostra squadra trapianto è stata perfetta. È fondamentale ringraziare la generosità della famiglia del donatore, senza la quale questi miracoli non potrebbero avvenire".