AGI - Una fiaccolata si terrà il prossimo 3 maggio a Pisa per ricordare la psichiatra Barbara Capovani. "Cammineremo in silenzio - affermano Intersindacale medica della Toscana e Fnomceo - tenendo accesa quella fiaccola simbolo della speranza. Questo è il momento del lutto, non di altre riflessioni che sicuramente saranno necessarie sull'escalation delle aggressioni e della violenza verso gli operatori sanitari e nella nostra società! Morire sul lavoro e per il lavoro, uscire di casa la mattina e non farvi ritorno la sera non è tollerabile per una società civile che deve proteggere e prendersi cura di chi dedica la propria vita, il proprio tempo agli altri nel sistema sanitario regionale e nazionale".
"Le parole non bastano più. Le voci di tanti colleghi sono piene di sdegno, di rabbia e di incontenibile costernazione. Quanto accaduto alla dottoressa Barbara Capovani è una violenza che non riusciamo ancora a comprendere e di certo non possiamo accettare", spiega Lucia Toscani, coordinatrice della Commissione pari opportunità dell'Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze.
Barbara Capovani era stata brutalmente picchiata davanti all'ospedale della città toscana. La polizia ha arrestato il presunto assassino, un ex paziente di 35 anni
"Come troppo spesso accade, abbiamo assistito a un'altra aggressione verso un medico ed una donna, percepita per un problema culturale come più vulnerabile ed esposta. Oggi allora vogliamo lanciare un appello ai cittadini e a tutti i professionisti sanitari e non solo della regione: partecipiamo alla manifestazione e dimostriamo che la sanità è unita in un momento così drammatico. Solleviamo una voce forte davanti a un problema concreto: la sicurezza sul posto di lavoro".
IL VIDEO dell'arresto del presunto assassino della psichiatra
"I cittadini si schierino al nostro fianco, le istituzioni attuino quanto già previsto dalla legge 113, i sindacati interpretino la sofferenza dei colleghi con un blocco delle attività. La prevenzione - conclude - deve essere messa in atto subito e capillarmente, gli aggressori perseguiti per legge e le aziende devono difendere i loro operatori facendosi parte civile. Il 25 aprile insegna il valore della libertà. Ma la libertà deve essere anche quella di poter lavorare con serenità e libertà di giudizio. Va ricostruita la fiducia reciproca".