AGI - "Questa vicenda non mi sposta, non ci sposta di un millimetro, proseguiamo sulla nostra strada, sulle nostre buone pratiche. La responsabilità è personale e ognuno deve continuare a fare il proprio lavoro con disciplina e onore. Tenere dritta la rotta, con fiducia reciproca, senza fermarsi". Lo dice ad AGI la preside della scuola "Pertini", del quartiere Sperone, Antonella Di Bartolo, dopo l'arresto, lo scorso 21 aprile, della dirigente scolastica della "Falcone" allo Zen, Daniela Lo Verde, per peculato e corruzione.
"A fare male - avverte da un'altra periferia complessa della città - sono le etichette... 'preside antimafia', 'preside di frontiera', come 'giornalista antimafia', e così via. Ognuno fa e deve fare il proprio lavoro, compiendo il proprio mandato istituzionale: è questo importante, un mandato di comunità, che riguarda la scuola, il quartiere, la comunità tutta".
Per la preside Di Bartolo si tratta di custodire e preservare "percorsi di fiducia reciproca, non solo quella che le persone, i ragazzi, il territorio hanno nella scuola, ma anche la fiducia che la scuola ha verso gli alunni e gli altri alleati in questa sfida. Le esperienze che facciamo nel quartiere, le gite culturali, l'Erasmus, i servizi di comunità, come l'avere pulito adesso la spiaggia di Romagnolo per chiedere il diritto al mare, che è il 'diritto agli orizzonti', sono un atto di fiducia nei confronti dei ragazzi. Talvolta si ha la tentazione di fare una 'scuola difensiva', e invece sulla fiducia si gioca il nostro ruolo e si costruiscono percorsi nuovi".