AGI - La sveglia è suonata all’alba e mi dirigo alla Stazione centrale di Milano per tornare a Roma, all’indomani di una piacevole giornata dal clima quasi estivo, trascorsa tra gli eventi del FuoriSalone e la partita di Champions della ‘mia’ Inter. Sul tabellone luminoso cerco il treno e scopro con orrore che il 9998 Italo delle 8.15 è stato cancellato.
“Un treno è deragliato in Toscana, l’Italia è spezzata in due”. Il tam tam si rincorre sui cellulari e scatena il caos. Sulle banchine, ancora più affollate del solito in questi giorni all’insegna di calcio e design, è tutto un brulicare di gente che cerca informazioni, scruta i display e parte alla caccia di alternative.
Le prime notizie parlano di convogli soppressi e ritardi “fino a 3 ore”. Faccio un rapido calcolo: si prospetta una giornata infernale, l’unica è cambiare percorso e passare lungo la dorsale tirrenica. Acquisto al volo il biglietto per il primo treno in partenza per Genova, alle 8.30. Due ore di viaggio e sono nel capoluogo ligure. Il primo treno utile per Roma è un FrecciaBianca delle 12.17.
Approfitto di mia sorella che vive a Genova e le chiedo un consiglio su come occupare questa lunga attesa. C’è vicino un’ottima focacceria, poco prima una pasticceria specializzata nei canestrelli: il pranzo è assicurato.
Nel frattempo arriva la notizia che i treni stanno lentamente ripartendo tra Bologna e Firenze ma è solo un piccolo spiraglio in una giornata drammatica. Alle 11.23 Italo mi ‘informa’ che il treno è stato soppresso e nei prossimi giorni riceverò il rimborso.
Salgo sul mio treno per la Capitale con un misto di rabbia e di sollievo: mi aspettano altre 5 ore di viaggio che mi permetteranno di arrivare ‘solo’ 6 ore più tardi rispetto al programma originario. Una piccola odissea da 9 ore in totale e probabilmente mi posso considerare fortunato, (soprattutto perché ieri sera ho visto l’Inter approdare in semifinale di Champions dopo 13 anni).