AGI - Negli anni la ‘design week’ è diventata un punto di riferimento e una “vetrina” anche per le grandi aziende tecnologiche. Da Samsung a Google, nessuno escluso. Anche l’edizione 2023 non fa eccezione. L’intelligenza artificiale è ormai oggetto di passaparola tra artisti e visitatori, circola nei distretti della moda e del design, soprattutto quelli che ospitano le installazioni del ‘Fuorisalone’, gomitando per avere uno spazio sempre maggiore. Ma non solo. Il tema scelto dagli organizzatori per questa edizione, “Laboratorio Futuro”, è un invito a sperimentare con l’ignoto, con le tecnologie che un giorno cambieranno la nostra esistenza quotidiana. Per immergersi in questo mondo ecco un piccolo percorso da fare in questi giorni milanesi.
Prima tappa: Torre Velasca
Il simbolico edificio dello skyline milanese ospita la prima installazione completamente digitale del FuoriSalone, progettata dalla designer Elena Salmistraro e realizzata da Hines in collaborazione con Interni. “un nuovo modo” si legge nella presentazione “di vivere i luoghi, rendendoli phygital e liberando il loro rivoluzionario potenziale comunicativo.
Seconda tappa: Garage 21
Quando si pronuncia la parola ‘Google’ nulla è mai banale. Nel 2023 la scelta del colosso di Mountain View è quella di una mostra immersiva, chiamata “Shape by water” dedicata a uno degli elementi imprescindibili per la vita sulla Terra. La mostra è stata co-creata da Ivy Ross (Vicepresidente di Hardware Design) e dal suo team di progettazione, in collaborazione con l’artista dell’acqua, della luce e del suono Lachlan Turczan.
Terza tappa: Tortona district
Ci si sposta in via Tortona, da sempre al centro delle iniziative del Fuorisalone. E si parla ancora di ambiente e sostenibilità. La mostra "ELEMENTS - TCL Green Horizon" accompagna i visitatori in un viaggio attraverso gli elementi della natura, evidenziando come il nostro pianeta sia ancora fonte di ispirazione, creatività e innovazione. TCL unisce opere d'arte sostenibili, esperienze coinvolgenti e innovazione, “invitandoti a immaginare un orizzonte in cui natura e tecnologia coesistono, ispirando un futuro più verde”.
Quarta tappa: Alcova, ex macello di Porta Vittoria
C’è chi al Fuorisalone è ormai ospite fisso e chi invece arriva per la prima volta. È il caso di Materica, azienda veneta esordiente ma con un rimarchevole pedigree, che presenta un’esperienza per raccontare la sua capacità alchemica nel trasformare la materia con effetti estetici emozionanti e inaspettati. Materica “svela nuove capacità espressive di quasi ogni genere di materiale, come legno, marmo, pietra, acciaio e tessuti”.
Ma non è finita qui: “Una pistola ad arco elettrico fonde i fili di metallo puro, dall’ottone al bronzo, dallo zinco al rame, micronizzandoli e proiettandoli ad alta velocità in minuscole particelle sulla superficie da rivestire”. Se volete stupirvi, questo è il posto giusto.
Quinta tappa: Acquario civico
Anche i luoghi più improbabili possono diventare il teatro dove osservare un pezzo di futuro. È il caso dell’acquario civico di Milano dove Stark sperimenta un’opera dinamica e partecipativa “per ritrarre il paesaggio dell’incontro tra esseri viventi”. All’interno dell'installazione, “le mani guidano gli effetti nello spazio, ma allo stesso tempo gesti di altre soggettività possono intervenire e variare a loro volta ciò che ci circonda”. Si chiama ‘Trame’ ed è il modo migliore per apprendere le potenzialità infinite dell’incontro con l’altro, anche appartenente a regni non umani.