AGI - Alfredo Cospito interrompe lo sciopero della fame. La decisione che è stata comunicata al Tribunale della Sorveglianza di Milano, arriva dopo che la Consulta ha aperto all'ipotesi di uno sconto di pena ritenendo "illegittimo" il divieto di attenuanti.
L'anarchico potrebbe andare incontro a una condanna compresa tra i 20 e i 24 anni di reclusione e non più all'ergastolo.
La decisione della Consulta
Martedì scorso nella camera di consiglio la Consulta ha esaminato la questione sollevata dalla Corte d'assise d'appello di Torino nell'ambito del procedimento che vede imputato Alfredo Cospito per il reato di strage (articolo 285 cp) in relazione agli ordigni esplosi nel 2006 nei pressi della Scuola allievi carabinieri di Fossano.
Alfredo Cospito ha iniziato il 20 ottobre 2022 lo sciopero della fame per protestare contro l'ergastolo ostativo e il 41-bis, due regimi detentivi diversi tra loro cui è sottoposto.
I problemi di salute
La fine del digiuno era nell'aria da diverse settimane. A causa dell'astensione dal cibo, l'anarchico aveva cominciato a manifestare problemi di salute che l'avevano spaventato, come una fibrillazione cardiaca e un deficit neurologico a un piede per la mancanza di vitamine.
Su consiglio del suo medico di fiducia, Cospito ha ripreso da giorni ad assumere gli integratori che aveva sospeso e a nutrirsi con brodo vegetale e bustine di formaggio, un'alimentazione blanda consigliata dai sanitari per non creare uno choc all'organismo privato per cosi' tanto tempo del cibo solido.
Condannato a 10 anni e 8 mesi per avere gambizzato l'ad di Ansaldo Roberto Adinolfi, è a processo per aver messo due ordigni a basso potenziale vicino alla scuola dei carabinieri. Nei mesi dello sciopero, cominciato a Sassari, è entrato e uscito più volte dal carcere di Opera per essere ricoverato nell'ospedale San Paolo dove tuttora si trova quando la carenza di sostanze nutritive è stata ritenuta preoccupante dai medici che lo seguivano in carcere.
Il regime di 41 bis era stato firmato per lui dall'ex ministra della Giustizia Marta Cartabia e poi confermato da Carlo Nordio che l'hanno considerato pericoloso anche dietro le sbarre per la possibilità che indirizzi azioni violente 'fuori'. Il 24 marzo il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva respinto la sua richiesta di continuare a scontare la pena ai domiciliari per ragioni di salute.
Il legale: "Rischia di restare su una sedia a rotelle"
Alfredo Cospito ha smesso lo sciopero della fame "perché non voleva morire e ha comunque raggiunto due obiettivi importanti: la decisione della Consulta di ieri e l'aver fatto diventare il 41 bis un tema noto all'opinione pubblica".
L'anarchico, ha riferito, "è in sedia a rotelle e i medici disperano che possa essere reversibile il danno neurologico riportato al piede". Il cuore invece è in ripreso, non è più sottoposto a un continuo monitoraggio.
La difesa presenta nuova istanza per revoca 41 bis
Intanto La difesa di Alfredo Cospito ha presentato il 23 marzo scorso una nuova istanza in cui chiede al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, la revoca del 41 bis. È quanto apprende l'AGI dal legale dell'anarchico, Flavio Rossi Albertini. Il legale confida che il ministro Carlo Nordio possa accogliere la nuova istanza anche "alla luce della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Perugia" che ha annullato la sua custodia cautelare nell'indagine in cui era accusato di avere istigato azioni violente dal carcere con alcuni scritti sulla rivista anarchica 'Vetriolo'.
I ringraziamenti di Alfredo
"Grazie a tutti coloro che hanno seguito la mia tenace e inusuale forma di protesta". Alfredo Cospito, tramite il suo legale, ringrazia chi ha condiviso le ragioni del suo digiuno durato 181 giorni.