AGI - L'orsa 'Jj4' attende il suo destino, ovvero a quello che decideranno i giudici della sezione unica del Tribunale Amministrativo di Trento nell'udienza prevista l'11 maggio prossimo. L'orsa 'Jj4', che secondo gli esami genetici è ritenuta responsabile di aver aggredito e ferito mortalmente Andrea Papi lo scorso 5 aprile nei boschi sopra il paese di Caldes, è stata catturata alle ore 23 di ieri sera non distante da dove aveva incontrato il 26enne appassionato di running.
ESCLUSVA AGI I cuccioli dell’orsa Jj4? “Stanno bene, sono autonomi”
La zona della è quella della foresta della Val Meledrio, laterale sempre della Val di Sole nei pressi di un torrente. Al momento della cattura, ovvero da quando è entrata nella trappola a tubo attira dall'aroma della frutta, erano presenti anche i suoi tre 'cuccioloni' di 35-40 chilogrammi di peso che, secondo i forestali trentini, sono autosufficienti. Negli giorni scorsi, il plantigrado aveva dato evidenti segnali di aggressività, distruggendo le fototrappole distribuite sul territorio dai forestali per monitorare i suoi spostamenti.
La Provincia Autonoma non ha voluto fornire i dettagli della localizzazione per evitare "un richiamo turistico" essendo una zona abitata da orsi e cucciolate. Attualmente l'orsa 'Jj4' si trova presso il centro faunistico del Casteller a Trento Sud dove già si trova 'M49', l'esemplare 'globetrotter', autore di fughe e soprannominato 'Papillon' dall'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa.
L'orsa 'Jj4', 17 anni, è figlia di Joze e Jurka, esemplari provenienti nei primi anni 2000 dalla Slovenia. A dare alcune informazioni sulla cattura di questa notte è stato il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna della Provincia di Trento, Raffaele De Col.
"Non si trattava della cattura di un singolo orso visto che nell'area sono presenti più di 20 plantigradi ma di un lavoro selettivo, di pazienza e anche complicato data la presenza dei tre cuccioli in fase di svezzamento - ha spiegato De Col -. Due di loro sono entrati insieme alla madre all'interno della trappola tubo, venendo poi liberati in salute, mentre il terzo è rimasto all'esterno. I cuccioli sono completamente autosufficienti e autonomi".
Secondo i forestali, "siamo nella fase di svezzamento, dopo il quale le femmine tendono ad avere nuove fasi di accoppiamento e in questo momento l'aggressività dell'animale è molto alta". De Col ha poi aggiunto, "le trappole a tubo installate nell'area erano due e per dare un''idea della pericolosità di questi animali, 'Jj4' ha distrutto le fototrappole piazzate come anche i cartelli di segnalazione".
Ora, l'orsa 'Jj4' attende l'esito della decisione del Tribunale Amministrativo di Trento che, dopo aver sospeso l'ordinanza di abbattimento del presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti, ha anche rigettato l'istanza formulata dalla Provincia stessa di anticipare dall'11 maggio al 20 aprile l'udienza nel merito per l'abbattimento.
Come l'AGI ha appreso da Lav Italia, il Tar del capoluogo trentino ha chiesto a Ispra ulteriore documentazione e di esprimersi in merito al trasferimento dell'orsa 'Jj4'. La Lega Anti Vivisezione ha annunciato che domani sarà a Trento perché ha intenzione di incontrare Fugatti e recarsi al centro del Casteller "per verificare le condizioni di detenzione e di salute di Jj4".
Come ha rivelato De Col se il Tar dovesse dare il via libera a procedere all'uccisione dell'animale, "lo strumento che abbiamo individuato assieme ai veterinari a supporto, è l'eutanasia, un metodo meno cruento rispetto agli spari".
Fugatti: "Poteva essere presa già nel 2020"
"Complimenti a chi ha lavorato in queste settimane, quando c'è la volontà di catturare gli animali pericolosi abbiamo dimostrato celerità e che le nostre strutture sono in grado di catturare animali pericolosi in tempi rapidi", ha affermato il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, nel corso della conferenza stampa nel corso della quale sono stati dati alcuni dettagli in merito alla cattura dell'orsa.
"Era una notizia che avremmo voluto dare nel 2020, quando chiedemmo di catturare 'Jj4' ma non lo potevamo fare - ha aggiunto Fugatti -. Oggi c'è soddisfazione ma amarezza e tristezza per quanto accaduto nel frattempo".
In merito all'ordinanza di abbattimento per il momento sospesa da Tar di Trento, Fugatti ha detto, "abbiamo consegnato la documentazione che il Tar ci ha richiesto e se il Tar concederà quanto abbiamo scritto, procederemo con l'ordinanza di abbattimento".
"Ora 'Jj4' per noi non è più un problema ma la convivenza uomo-animale. Chi vuole bene al progetto non pensi più a quest'orsa ma ci aiuti a trasferire gli esemplari in sovrannumero", ha sottolineato Fugatti. Guardando al futuro degli orsi, il governatore leghista ha aggiunto, "oggi è convocato il Comitato sull'ordine e sicurezza pubblica dove punteremo l'attenzione su due orsi problematici, 'Mj5' per il quale c'è già un parere favorevole di Ispra all'abbattimento, e M62 nei confronti del quale chiederemo l'abbattimento".
Rispondendo ad una domanda sulla proposta di Lav Italia di trasferire l'orsa 'Jj4', da questa notte rinchiusa presso il centro faunistico del Casteller, la struttura a Trento Sud dove si trova anche il ben più noto esemplare 'M49' (l'orso delle rocambolesche fughe), Fugatti ha risposto, "per la Lav vale sempre l'offerta dei 70 orsi, ne abbiamo altri 70 di esemplari, attendiamo proposte e chi si preoccupa di 'Jj4' fa ideologia, chi vuole bene a questo progetto Life Ursus ci aiuti a trasferire gli altri orsi, se crede nella sua prosecuzione e ricordo che abbiamo avuto otto attacchi negli ultimi anni, il numero dei plantigradi è sovrastimato".
Rafforzata la sorveglianza del Casteller
Intanto è stata rafforzata la sorveglianza del centro faunistico del Casteller a Trento Sud è un luogo “a rischio” dopo la cattura dell'orsa. La vigilanza sia esterna che interna sarà intensificata dalle forze dell’ordine e dalla forestale. Il motivo è legato alle annunciate manifestazioni di protesta da parte delle associazioni animaliste.
Lollobrigida: "Salvaguardare la biodiversità ma anche l'uomo"
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare. "Non prevedo io di intervenire su una questione che non riguarda il mio ministero. Esistono delle norme in Italia, bisogna prendere atto - ha detto Francesco Lollobrigida - di quella che deve essere la salvaguardia della nostra biodiversità da una parte, e di una convivenza che deve garantire a tutte le specie, compreso l'uomo, di sopravvivere. Rispetto a questo le norme che esistono devono essere attuate in una direzione che chi le attende deve seguire"