AGI - "Nessuna idea, parleranno a tempo debito il vescovo Salvi e la commissione. La verità noi la sappiamo e la mettiamo poi nelle mani di chi deve gestire questa situazione in maniera più congrua". Risponde così all'AGI il parroco di Trevignano Romano, don Piero Rongoni, quando gli viene chiesto che idea si sia fatto sulla Madonna di Trevignano (la statua avrebbe pianto sangue) e sul fatto che la presunta veggente (sparita da alcuni giorni), Gisella Cardia, abbia scritto sul suo sito che il parroco non si fosse reso disponibile a farle proseguire la recita del rosario in chiesa il martedì pomeriggio "adducendo, come motivazione, il fatto che non ci conosceva bene".
La commissione di cui parla don Piero è stata istituita da monsignor Marco Salvi, il vescovo della diocesi di Civita Castellana, e sta effettuando un'indagine previa finalizzata "ad approfondire l'eventuale fenomenologia dei fatti che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano".
Della commissione, costituita ufficialmente a metà marzo, fanno parte quattro esperti per materia: un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista. Tutti esterni alla diocesi civitonica. Il loro compito? Raccogliere materiali e capire se gli eventi di Trevignano hanno carattere soprannaturale. Secondo Gisella (alias di Maria Giuseppa Scarpulla) da sei anni, ogni tre del mese, nel paese sul lago di Bracciano si verificherebbero infatti fenomeni mariani: "Con la prima apparizione della Vergine Santa la nostra vita è cambiata. Ci ha indicato la via e una missione da compiere: portare avanti i suoi piani per le conversioni e il ritorno verso il Padre Nostro", è la sua versione. La donna da alcuni giorni ha fatto perdere le sue tracce.