AGI - Un'insegnante della scuola primaria di San Vero Milis, Marisa Francescangeli, è stata sospesa per 20 giorni dopo aver recitato alcune preghiere con gli alunni e aver fatto realizzare loro un rosario. La sospensione è scattata a fine marzo, ma la vicenda si è verificata nello scorso mese di dicembre.
La docente si trovava in una classe per sostituire un collega assente e, vista la vicinanza del periodo natalizio, ha fatto realizzare ai bimbi un rosario a braccialetto e poco prima dell'uscita da scuola ha recitato insieme agli alunni due preghiere: il Padre nostro e l'Ave Maria. L'insegnante ha riferito, però, che due mamme si sono lamentate dell'accaduto con il dirigente scolastico, Alessandro Cortese, che l'ha convocata a un incontro alla presenza dei genitori. La docente sostiene di essersi scusata, pensando che sarebbe finita li'. I
nvece lo scorso 2 marzo è arrivata notifica di sospensione, fino al prossimo 16 aprile. Tra le contestazioni mosse, oltre a quelle riferite alle preghiere recitate e al rosario confezionato in classe, anche un discorso contro il fumo che l'insegnante avrebbe fatto in classe, terrorizzando i bambini.
Marisa Francescangeli, assistita dal sindacato, si è rivolta a un legale, con il quale sta preparando un ricorso da presentare in Tribunale. Il presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera dei deputati Ugo Cappellacci ha annunciato un'interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: "Se le cose sono andate come descritto dai media, la sospensione della maestra per una preghiera è un caso grave di integralismo laico", ha commentato Cappellacci.
"Si moltiplicano gli episodi che danno la sensazione di una scuola vista quasi come una succursale delle sezioni di partito, luogo dominato dall'ideologia, intollerante verso ogni forma di espressione che non sia quella del catechismo laico o, meglio, laicista".
"Ora dall'intolleranza politica si arriva addirittura a quella religiosa. Si tratta di una minoranza, che non cancella il lavoro di tanti docenti e presidi liberi da condizionamenti, ma che purtroppo prevale con metodi che appaiono lontani anni luce dalla democrazia. Per coerenza", ha concluso Cappellacci, "invitiamo gli autori di questo singolare provvedimento a rinunciare alle vacanze di Pasqua".
"Considero assurda e aberrante la decisione, assunta dal dirigente e dall'Ufficio scolastico Regionale, di infliggere una punizione a una maestra per il sol fatto di aver recitato una preghiera in classe con i propri alunni", ha commentato dal canto suo Francesco Mura, deputato di Fratelli d'Italia.